19 aprile 2024
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Minniti da Foggia: la risposta dello Stato sarà durissima

Il ministro dell'Interno ha presieduto il comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica dopo un agguato avvenuto ieri pressi della stazione ferroviaria di San Marco in Lamis

FOGGIA - «Sono venuto qui per dire che la risposta dello Stato italiano rispetto alla morte di due cittadini inermi e innocenti sarà durissima, durissima». Lo ha detto il ministro dell'Interno Marco Minniti in visita a Foggia dove ha presieduto il comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica dopo un agguato avvenuto ieri pressi della stazione ferroviaria di San Marco in Lamis.

«Le popolazioni devono stare accanto allo Stato che risponde. La mia presenza serve a dimostrare che la partita che si gioca a Foggia è una partita di carattere nazionale», ha detto Minniti. Considerazione «che nasce da un lato dall'analisi del fenomeno: abbiamo di fronte un'organizzazione criminale che ha le caratteristiche di un'organizazione mafiosa. Un ibrido perché tiene insieme due carattetristiche: una struttura fortemente chiusa, tenuta insieme da quasi assoluta omertà, sono pochissimi i collaboraotri di giustizia se non quasi inesistente, come la 'ndrangheta in Calabria. E, altro asopetto, un'organizzazione di carattere gangsteristico: organizzazioni che hanno come scuola rapine anche importanti, non è un caso che la persona assassinata era stata in galera per una rapina a mano armata, sono capaci di agire con domaniche tipiche dell'efferratezza gangsteristica. Così hanno agito ieri, eliminando due pregiudicati e due cittadini inermi ed innocenti».

«Sono venuto qui per dire che la risposta dello Stato italiano rispetto alla morte di due cittadini inermi ed innocenti sarà durissima, durissima», ha detto Minniti. «E' chiaro che nel moento in cui dico questo noi assumiamo l'azione di contrasto come una grande questione del paese. Questa è una provincia che ha avuto in questi anni crescita economica, è uno dei poli turistici tra i più importanti d'Italia, e noi dobbiamo grantire tranquillità e sicurezza di chi vive qui e di chi viene a passare qui le vacanze». Inoltre, ha detto Minniti, «il promotorio del Gargano è di fronte Albania dove vi è evidente forza di grandi trafficanti di stupefacenti: spesso qui è il punto di connessione tra Italia e la produzione e il traffico di stupefacenti in Albania. Per questo c'è un'assunzione di carattere nazionale della questione».