19 marzo 2024
Aggiornato 04:00
Elezioni amministrative

Brunetta: «La Lega non è il primo partito della coalizione». E su Montezemolo...

Il capogruppo alla Camera di Forza Italia: «Il grande federatore del centrodestra è e continua a essere Silvio Berlusconi, Quest'area è potenzialmente vincente con qualsiasi legge elettorale»

ROMA - «Il grande federatore del centrodestra è e continua a essere Silvio Berlusconi. Quando nel '94 ha messo insieme Lega Nord, Alleanza nazionale e Forza Italia l'ha fatto senza alcun egemonismo, pensava che quando si è forti bisogna essere generosi». Lo ha detto Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, intervenendo alla trasmissione 'L'aria che tira' (La7). «La Lega - ha aggiunto - non è il primo partito della coalizione. In tutti i sondaggi, da sei mesi a questa parte, Forza Italia è sempre sopra la Lega di un punto. E poi, facendo i conti sulle liste del primo turno delle amministrative Forza Italia è strutturalmente sopra la Lega. Quindi, a conti fatti Forza Italia è il primo partito del centrodestra, è un partito nazionale, ha una rete in tutto il Paese, cosa diversa per la Lega. Ma questo non è un problema, per vincere c'è bisogno che Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e civismo - tutti quelli che non si riconoscono nei partiti ma nei valori di centrodestra -, cioè quello che ho chiamato quadrifoglio, siano forti. Quest'area - ha concluso Brunetta - è potenzialmente vincente con qualsiasi legge elettorale, basta avere i voti. Con i voti si vince, con qualsiasi legge elettorale».

Brunetta ha poi attaccato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan: «È davvero stupefacente il modo in cui il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ha il coraggio di voler far credere agli italiani che il salvataggio di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza avverrà a costo zero. Il ministro ha infatti dichiarato, in tono addirittura trionfalistico, che il salvataggio 'non avrà impatto sul deficit'. Peccato si sia dimenticato di aggiungere che il salvataggio avrà un impatto pesantissimo sul debito pubblico (e quindi sui portafogli degli italiani)». Il presidente dei deputati di Forza Italia ha prtoseguito: «Il ministro Padoan vorrebbe far credere agli italiani che i 5,2 miliardi che il Tesoro pagherà a Banca Intesa per portarsi a casa due banche completamente risanate e ripulite ad un solo euro cadano come la manna dal cielo - insiste Brunetta -. Senza parlare del resto dell'operazione che, è stato calcolato, al Tesoro costerà una cifra compresa tra gli 8 e i 13 miliardi di euro. I soldi dovranno essere prelevati dal fondo stanziato con il decreto Salva Risparmio; soldi che erano destinati al salvataggio di MPS, che ancora non c'è stato. Quando verrà fatto davvero, il Governo sarà costretto ad aumentare il plafond del fondo, che potrebbe così arrivare a toccare la cifra monstre di 30 miliardi di euro». «Il tutto da finanziare con una maxi emissione di debito pubblico, che toccherà così un altro record storico e, a quel punto, farà scattare la procedura d'infrazione per debito eccessivo da parte della Commissione Europea, che più volte aveva avvisato il governo di non poter più tollerare altri ritardi nella sua riduzione», conclude Brunetta.