19 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Centrodestra

Forza Italia e Lega, addio alla storica alleanza? Cosa accadrà dopo lo scontro in Rai

La bocciatura del nome di Marcello Foa come presidente potrebbe aprire nuovi scenari per il centrodestra. Forza Italia: «Il problema è l'asse tra Lega e Movimento 5 stelle»

Matteo Salvini e Silvio Berlusconi
Matteo Salvini e Silvio Berlusconi Foto: Angelo Carconi ANSA

ROMA - Che ne sarà della storica alleanza tra Lega e Forza Italia? Dopo lo scontro consumato in Rai, con la bocciatura del nome di Marcello Foa come nuovo presidente, in molti in queste ore denunciano il un nuovo asse tra i berlusconiani e il Partito democratico. Un attaco rispedito al mittente da parte dei parlamentari azzurri: «Altro che asse tra Pd e Forza Italia sulla Rai, l'unico asse di cui siamo profondamente rammaricati è quello che si è creato in violazione della volontà popolare - e nello specifico in violazione dello spirito della legge sulla Rai - tra Lega e Cinquestelle». È quanto affermano in una dichiarazione congiunta i capigruppo di Forza Italia di Camera e Senato, Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini, replicando alla nota dei capigruppo della Lega che parlavano appunto di un «asse Pd-Fi» dopo il voto in Vigilanza Rai contro Marcello Foa. Gelmini e Bernini denunciano invece «l'asse M5s-Lega che al governo sta provocando gravissimi danni al Paese con il decreto dignità che metterà in ginocchio migliaia di imprese e porterà al licenziamento di decine di migliaia di lavoratori, con il blocco delle grandi opere e la pessima gestione dell'Ilva».

Lo scontro in Rai
Quanto alla Rai, «Forza Italia è sempre stata ed è sempre disponibile al confronto. E anche sulla Rai sarà disponibile a confrontarsi sul metodo e sui profili più adatti a ricoprire la carica di presidente. Forza Italia nasce per cambiare il Paese ma non è con le violazioni delle regole democratiche o con le imposizioni e le forzature che si realizza il cambiamento. A guidare la nostra azione sono unicamente la lealtà e l'adesione totale al programma che gli italiani hanno votato il 4 marzo: quello è il cambiamento, non certo questa brutta copia che è al governo». Una versione, quella delle due capiguppo, rafforzata dalle parole di Renata Polverini: «Forza Italia non è al servizio di nessuno, tanto meno della Lega. Se la Lega e il M5S volevano condividere la nomina del presidente della tv pubblica avevano il dovere di parlare con le opposizioni. E quindi, a maggior ragione la Lega avrebbe dovuto dialogare con Forza Italia visto che siamo stati alleati alle ultime elezioni politiche e lo siamo ancora in molte ragioni. Dovevano parlare prima e condividere un percorso. Così non è stato e abbiamo fatto bene a non votare un presidente che con noi nessuno ha concordato».

Schifani frena: «Fi sempre pronta al confronto» 
Diversa la lettura di Renato Schifani, che prova a rimcomporre lo scontro, pur sostenendo che «la bocciatura in Vigilanza di Foa è un finale scontato. Forza Italia non poteva avallare una forzatura della maggioranza. A dispetto della legge, che, prevedendo il voto dei due terzi della Commissione per eleggere il presidente del CdA e quindi una scelta ampiamente condivisa, M5S e Lega ci hanno escluso da ogni percorso di condivisione. Il nostro 'no' è quindi legato al metodo non alla persona». Per il componente della Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai «il cambiamento non si attua con le prove di forza, ma rispettando le regole del gioco democratico, ed in primo luogo confrontandosi. Specie se si è alleati sul territorio. E prendiamo atto positivamente della volontà di confronto manifestata dai capigruppo della Lega alla Camera ed al Senato». Perché «il dialogo rappresenta l'unica via obbligata per individuare una figura autorevole e di garanzia, capace, come anche noi ci auguriamo, chiudere la stagione dell'occupazione renziana ed avviare quella del vero cambiamento in Rai».

«Salvini si è mosso male ma non salta l'alleanza»
Chi invece non vuol sentir parlare di rottura è Andrea Ruggieri, deputato responsabile tv di Forza Italia e membro della commissione di vigilanza Rai: «Un'alleanza storica e solida come il granito come quella tra Lega e Forza Italia, che amministra alla grande regioni e comuni da nord a sud, non salterà su una questione come quella della Presidenza della Rai, su cui, con mia sorpresa, Matteo Salvini si è mosso un po' male». Quella tra Lea e Forza Italia «è un'alleanza che ha resistito agevolmente persino al fatto che la Lega, solo un anno fa, si rifiutò di votare il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, alla Presidenza del Parlamento Ue, carica un 'filo' più delicata di quella del Presidente Rai, e che solo 5 mesi fa ha vinto le elezioni politiche 'rischiando' di governare l'Italia senza grillini di mezzo, cosa per cui peraltro il Presidente Berlusconi ha insistito più di chiunque altro nel centrodestra, e che avrebbe risparmiato parecchi danni all'Italia, come ahimè si osserva in questi giorni in cui il Governo licenzia un decreto dignità a firma Di Maio, killer delle aspettative di imprese e lavoratori». Quindi, la vicenda Rai, «di fronte a problemi simili, è del tutto irrilevante per gli italiani, che hanno tutte altre priorità quotidiane assai più stringenti. Per la Presidenza Rai basterà un po' di ragionevolezza, per arrivare a una veloce soluzione. Sempre che interessi a tutti trovarne una, nell'interesse della Rai e degli italiani che la guardano e pagano il canone».