18 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Politica

Salvini: "Il razzismo? Unico allarme sono i reati degli immigrati"

Anche Di Maio d'accordo con il 'collega' vicepremier, subissato dalle critiche dopo gli ultimi casi di cronaca: «Non credo ci sia un problema razzismo in Italia»

ROMA - «Non credo ci sia un problema di razzismo in Italia». Così il vicepremier, Luigi Di Maio, parlando ad Omnibus su La7, si mostra solidale con il 'collega' Matteo Salvini, bersaglio nelle ultime ore di forti critiche dopo gli ultimi casi di cronaca.  Di Maio, interpellato sul tema, si è limitato a rispondere che ci sono delle forze politiche che attaccano Salvini «considerandolo di estrema destra» ma queste categorie, destra e sinistra, «sono ormai superate». Queste forze politiche, ha concluso, «continuano nel patto del Nazareno che servì allora per mettere insieme» Renzi e Berlusconi. Parole che denotano unità nel governo Conte, dopo che Matteo Salvini nella serata di ieri aveva risposto in maniera netta alle critiche arrivate nei suoi confronti dalla sinistra.

La difesa di Matteo Salvini
«Aggredire e picchiare è un reato, a prescindere dal colore della pelle di chi lo compie, e come tale va punito. Ma accusare di razzismo tutti gli italiani ed il governo in seguito ad alcuni limitati episodi è una follia. Ricordo che i reati commessi ogni giorno in Italia da immigrati sono circa 700, quasi un terzo de totale, e questo è l'unico vero allarme reale contro cui da ministro sto combattendo». Così il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, passa dalla difesa all'attacco. Nel mirino i reati compiuti dagli stranieri in Italia.

Poi la difesa da Famiglia Cristiana
E dopo la sinistra, Matteo Salvini si difende anche dalle critiche della Chiesa, a partire dall'ormai famosa copertina di Famiglia Cristiana dal titolo 'Vade retro Salvini'. «Se non sei a favore di un'apertura totale e incondizionata di tutti i porti e le frontiere non sei un cristiano, usi la croce in modo abusivo e sei fariseo». Per chiudere la 'calda' domenica, in un'intervista al Sunday Times il ministro dell'Interno è tornato sul tema dei migranti: «La sinistra sta usando la bassa natalità come una scusa per importare immigrati». Ma «un Paese dove non nascono bambini è destinato a morire. Alla fine di questo mandato il Governo sarà valutato sul numero di nuovi nati più che sul suo debito pubblico».