18 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Immigrazione

Mogherini prova a smentire Salvini: non si possono rimandare in Libia i migranti soccorsi

«L'ipotesi, avanzata più volte da Matteo Salvini, di rimandare in Libia i migranti salvati nelle operazioni ricerca e soccorso in mare non si può fare»

BRUXELLES - L'ipotesi, avanzata più volte in questi giorni dal vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, di rimandare in Libia i migranti salvati nelle operazioni ricerca e soccorso in mare, cambiando con un negoziato politico lo status internazionale del Paese che oggi non è considerato "sicuro", non è realizzabile con una decisione politica, perché dipende da una decisione «puramente giuridica» indipendente. Lo ha sostenuto a Bruxelles l'Alto rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune dell'Ue, Federica Mogherini, durante la sua conferenza stampa a margine del Consiglio Affari esteri. La decisione rispetto al fatto che i porti libici che non siano 'sicuri' è una decisione della Corte europea dei Diritti dell'Uomo, attacca: quindi è una valutazione «puramente giuridica, sulla quale non c'è una decisione politica da prendere, ma che è nelle mani di una Corte indipendente, che ha i suoi metodi di valutazione basati sullo Stato di diritto, sulla legge», ha affermato Mogherini. Comunque, ha aggiunto l'Alto Rappresentante, «è una questione che l'Italia non ha sollevato in Consiglio», durante la riunione a cui partecipava per il governo Emanuela Del Re, sottosegretario agli Esteri.

Impegno Ue ad aiutare la Libia
Mogheriniâ? è appena stata in visita a Tripoli dove ha inaugurato la sede della Delegazione dell'Ue in Libia e della Missione europea di assistenza alle frontiere. Nel corso della sua visita il capo della diplomazia Ue ha incontrato il premier libico Fayez Sarraj e il suo ministro degli Esteri Siala, il rappresentante speciale del Segretario generale dell'Onu, Ghassan Salamé e altri rappresentanti delle agenzie internazionali. Mogherini ha ribadito l'impegno dell'Ue per il processo politico in Libia, nel quadro fornito dalle Nazioni Unite. Infine, è stato discusso anche il lavoro della Task Force creata dall'Ue, dall'Unione Africana e dall'Onu per assistere il rimpatrio volontario di 20mila migranti irregolari nei loro Paesi di origine.

Non si posso fermare le migrazioni
Mogherini si schiera apertamente contro l'impostazione dell'esecutivo italiano: «Qui non si tratta di fermare la migrazione. Le migrazioni sono sempre esistite e su questo punto ci sono due fattori da ricordare» ribadisce: «Prima di tutto ci sono più migrazioni in Africa che dall'Africa all'Europa, e a volte ce ne dimentichiamo. In secondo luogo, alcuni settori economici in Europa, senza l'immigrazione, semplicemente non lavorerebbero più da un giorno all'altro». Per la Mogherini «ciò che è necessario» è «fermare il traffico di esseri umani, l'immigrazione clandestina, sfruttando la scomparsa di persone». Insomma, «la priorità è combattere la tratta di esseri umani e le organizzazioni criminali dietro di essa». Ma non fermare le migrazioni in generale. «Questo è il motivo per cui abbiamo deciso che questo duplice approccio - ha spiegato - in primo luogo smantellare le organizzazioni criminali che fanno un business del traffico di esseri umani. In secondo luogo, sviluppare opportunità economiche locali, specialmente nelle comunità più colpite dai flussi migratori».