20 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Sicurezza

Dopo il taser è il turno delle 'bodycam': Salvini ridisegna la polizia

Il ministro dell'Interno da Genova: «Non sono uno sceriffo». E da Forza Italia apertura sulle telecamere fisse in dotazione agli agenti

Matteo Salvini in prefettura a Genova
Matteo Salvini in prefettura a Genova Foto: ANSA/LUCA ZENNARO ANSA

GENOVA - Le prima parole sono state per il ragazzo ucciso da un agente di polizia per difendere il suo collega dalle coltellate: «Naturalmente avevo dato disponibilità ad incontrare anche i parenti del defunto che hanno fatto altre scelte che non giudico. Non mi permetto di commentare una mamma che ha perso il figlio, posso solo pregare». A Genova il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, dopo aver incontrato i due poliziotti coinvolti nella vicenda di via Borzoli, dove domenica scorsa un 20enne ecuadoriano è stato ucciso da un agente dopo aver aggredito a coltellate un collega, ha voluto ricordare la giovane vittima. Nessuna polemica, ma una considerazione: «Probabilmente» ha spiegato palando della  sperimentazione dei taser che partirà nelle prossime settimane «con una dotazione del genere a Genova sarebbe finita in un modo diverso». Perché «la sperimentazione del taser non è una scelta dello sceriffo Salvini che ha solo l'onore di mettere la firma finale su un percorso già avviato. Lo usano in tanti Paesi europei civili e anche la Francia, quindi su questo Macron non potrà criticarci». 

Da Forza Italia apertura sulle bodycam
«Grazie alle norme proposte da Forza Italia, approvate dal Parlamento, e all'insistenza con cui abbiamo portato avanti questa battaglia, finalmente il ministro Matteo Salvini ha confermato che le Forze di Polizia saranno dotate della pistola elettrica» ha spiegato in una nota Gregorio Fontana, deputato di Forza Italia. «Chiediamo al ministro, a cui diamo atto di aver vinto i pregiudizi ideologici della sinistra, di verificare una rapida applicazione al fine di superare anche gli ostacoli delle burocrazie ministeriali che hanno bloccato fino ad ora la dotazione del taser. Un'arma non letale, utilizzata in tutto il mondo, come strumento salvavita in grado di preservare l'incolumità sia degli agenti che dei fermati». Il deputato forzista, poi, rilancia: «Ora il prossimo passaggio da compiere è aprire alla sperimentazione delle bodycam, ossia delle telecamere sulla divisa, strumento di trasparenza in grado di documentare, in particolare nei servizi di ordine pubblico, tutte le azioni e le attività».

La Lega: «Stop a pene alternative per recidivi»
«Se sbagliare è umano, persevare è diabolico. Moltissimi casi di cronaca hanno dimostrato che con i recidivi l'istituto delle pene alternative non funziona. Noi pensiamo che chi continua a commettere dolosamente reati della stessa specie non meriti sconti, ma debba essere sbattuto in galera. La proposta di legge che ho depositato è in funzione special-preventiva. Chiederò di farla calendarizzare non appena possibile in Commissione». Lo dichiara in una nota il deputato della Lega Alberto Stefani, il quale ha depositato una proposta di legge che prevede che il condannato non goda più della possibilità di misure alternative già al momento della recidiva, «non di certo dopo la recidiva reiterata di cui al comma 7-bis dell'articolo 58-quater della legge 26 luglio 1975, n. 354».