Perché il nuovo governo italiano può davvero «rompere» l'Euro
Il Washington Post in un editoriale a firma di Sebastian Mallaby spiega il motivo per cui Paolo Savona all'Economia sarebbe un problema per Bruxelles
ROMA - Il veto sulla figura di Paolo Savona come ministro dell'Economia del governo di Giuseppe Conte ha una motivazione ben chiara. Stando all'editorialista del Washington Post, Sebastian Mallaby, sarebbe l'economista critico dell'Euro la persona che potrebbe minare definitivamente la stabilità dell'Ue. Ed è per questo che intorno al suo nome si sta tanto discutendo fino ad arrivare al punto che più di qualche organo di stampa inizia ad avanzare l'ipotesi di un prematuro stop al governo Lega-M5s. Perché se il presidente Mattarella, alla fine della fiera, ha dato il suo via libera al governo del cambiamento, lo stesso ancora non può dirsi per la squadra di ministri di Giuseppe Conte. E non è un caso che dagli Stati Uniti, punto di vista privilegiato dei temi economici europei, si inizi a paventare la possibilità che l'Italia possa essere il Paese in grado rompere definitivamente l’assetto dell’eurozona.
L'editoriale del Washington Post
Esemplificativo il titolo di un lungo editorale del Washington Post a firma di Sebastian Mallaby: «Il nuovo governo italiano potrebbe essere la forza che romperà alla fine l’Europa». Secondo il giornale della capitale Usa la tenuta dell'Unione europea è già messa a dura prova da diversi eventi e fattori: dalla crisi dei migranti del 2015 al referendum in Grecia per chiedere al popolo greco se volesse continuare sulla strada dell’austerità. Poi è stato il turno della Brexit. E ora il nuovo governo italiano che potrebbe ripercorrere la stessa strada intrapresa a suo tempo da Tsipras.
L'Italia vero «nemico» della Germania
Mallaby consegna all'Italia del triumvirato Salvini-Di Maio-Conte un ruolo di primo piano, quello di antagonista della Germania: secondo l'editorialista del Washington Post il nostro Paese, oggi, sarebbe l'unico in grado di sfidare l'egemonia tedesca, minandone le basi. Perché con il nome di Savona all'Economia l'ipotesi di un'Italia fuori dall'eurozona, per quanto remota, non è da scartare. Perché, ormai è palese, il primo punto in agenda del nuovo ministro delle Finanze sarebbe quello di rimettere in discussione i parametri che, tanto per Salvini quanto per Di Maio, da troppo tempo stanno soffocando l'economia italiana.
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