19 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Governo

Gelmini: "Appoggio esterno di Forza Italia? Da Di Maio richiesta comica"

Da M5S "prova di infantilismo cercando di spaccare il centrodestra", afferma il capogruppo di Forza Italia alla Camera.

Mariastella Gelmini e Silvio Berlusconi.
Mariastella Gelmini e Silvio Berlusconi. Foto: ANSA

ROMA - «Di Maio prima mette un veto assurdo su Berlusconi, poi incredibilmente si dice disponibile ad accettare di buon grado i voti dei parlamentari eletti grazie al nostro leader. A farne le spese delle sue ambizioni e al non voler fare un passo indietro rispetto alla sua premiership sono però gli italiani che ritengo ormai abbiano capito il bluff del Movimento 5 stelle che adotta schemi persino peggiori della prima Repubblica». Lo ha detto Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, in un'intervista a «Il Mattino».

Compito di Mattarella
«Spetterà al Capo dello Stato, dopo la relazione della presidente Casellati, sciogliere i nodi. Ma la situazione - ha proseguito - è tutt'altro che semplice. Il centrodestra ha fatto la sua parte e continuerà a farlo, ma c'è chi ha dato l'ennesima prova di infantilismo cercando ancora una volta di spaccare la nostra coalizione. Noi siamo uniti da oltre venti anni, altro che artificio o finzione come ha ripetuto Di Maio in questi giorni».

Richiesta comica
Impossibile accogliere la richiesta del leader M5s di dare un appoggio esterno? «Si tratta - ha replicato Gelmini - di una richiesta che definirei comica se non fosse un palese insulto ai quasi 5 milioni di elettori che hanno votato Forza Italia. Il veto è contro di loro, non tanto contro Berlusconi. Tra l'altro il nostro presidente non ha chiesto nulla per sé, non ha rivendicato alcun incarico di governo, mi sembra evidente la pretestuosità di questo atteggiamento forse volto anche ad indebolire Salvini, ma noi non cadiamo in questa trappola. Poi c'è un'altra cosa che trovo incomprensibile. Oltre al veto su Berlusconi, ieri Di Maio ha escluso di potersi sedere al tavolo delle trattative anche con Giorgia Meloni perché dice che il programma del Movimento 5 stelle ha assonanze solo con quello della Lega. Ma Di Maio lo sa che il programma di Salvini è lo stesso che hanno firmato anche Berlusconi e Meloni? Per noi vale quel programma prima e dopo le elezioni. Semmai è il loro programma che è stato modificato sostanzialmente prima e dopo il 4 marzo così come è stato dimostrato. Ormai siamo al gioco delle tre carte».