25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Governo

La stoccata di Di Maio a Salvini: «Inaccettabile aspettare comodi della Lega»

E se si andasse a nuove elezioni, per Di Maio il Movimento Cinque Stelle potrebbe puntare al 40%

Luigi Di Maio.
Luigi Di Maio. Foto: ANSA / CLAUDIO PERI ANSA

ROMA - M5s non vuole nuove elezioni, perché intende "capitalizzare il consenso" ottenuto a marzo, ma è pronto a tornare al voto, se non si riuscirà a formare un governo, e l'ambizione è di raggiungere il 40%. Lo ha detto Luigi Di Maio a 'Otto e mezzo' su La7. «Non ho nessuna paura delle elezioni - ha detto - credo che potremmo aumentare ancora di più i parlamentari. Io voglio capitalizzare in questa legislatura il consenso che ho portato. Se poi non ci dovessero essere i presupposti allora si può tornare a votare e vediamo... Sono sicuro del fatto che se si dovesse tornare a votare M5s possa ambire al 40%».

In attesa delle evoluzioni interne...
Il leader pentastellato si rivolge sia alla Lega che al Pd, per provare a formare un governo, ma non intende «spaccare le altre forze politche» ed è disposto ad apettare le «evoluzioni interne».  «La mia intenzione non è spaccare le forze politiche, stiamo aspettando le evoluzioni interne, hanno i loro tempi...». Per quanto riguarda il Pd, Di Maio ha precisato che Matteo Renzi non è un problema, a differenza di Silvio Berlusconi per Fi, perché «io mi rivolgo a un Pd nella sua interezza che - a differenza di Fi - ha tutti gli strumenti interni, democratici, per arrivare a un tavolo e dire: firmiamo un contratto»

La stoccata alla Lega e a Fi
 M5s è quindi disposta a concedere tempo a Pd e Lega per consentire "evoluzioni interne", ma è "inaccettabile che si debbano aspettare le elezioni regionali e i comodi di una forza politica». "Quanto si può aspettare? Domanda da rivolgere al presidente della Repubblica, io credo non ci sia molto tempo». Quanto agli scenari dipinti da Berlusconi di un M5S pronto a sfaldarsi, Luigi Di Maio assicura che è Fi che rischia di dividersi. «Le mie notizie sono il contrario, che da Fi ci sono parlamentari pronti ad andare altrove. Dovrebbe essere Berlusconi a preoccuparsi». In ogni caso, ha precisato, eventuali transfughi di Fi non saranno accolti nei gruppi M5s: «Noi non possiamo accettare parlamentari che vengano da altre forze politiche».