Camere, accordo Di Maio-Salvini c'è. Ma sul governo, c'è il nodo Berlusconi...
Sui presidenti delle Camere, l'accordo tra M5S e Lega-Centrodestra sarebbe ormai chiuso. Altro conto, la maggioranza...
ROMA - Mancano meno di 24 ore al momento in cui sapremo quali saranno i prossimi presidenti di Camera e Senato, e i retroscena sui negoziati tra i partiti - condotti in testa, in base al risultato elettorale, da Movimento Cinque Stelle e Lega - si sprecano. Secondo le fonti giornalistiche, l'accordo tra i due vincitori del 4 marzo sarebbe ormai concluso, e solo i voti di domani potranno confermarlo o meno. In effetti, dopo la riunione del Centrodestra di ieri, una nota ufficializzava la posizione della coalizione: Camera ai Cinque Stelle, Senato alla destra, e una vicepresidenza a tutti gli altri partiti.
Trattative nel centrodestra
Ma oltre a queste trattative, ne sono andate in scena altre: quelle interne al centrodestra. Silvio Berlusconi, dal canto suo, non è parso disposto a lasciare la palla nelle mani di Matteo Salvini, e con un colpo di coda clamoroso, avrebbe strappato un accordo piuttosto vantaggioso per gli azzurri: presidenza del Senato al Forza Italia, in cambio di un Friuli leghista (elezioni permettendo). A Salvini, anche, la possibilità di salire al Quirinale per ottenere da Mattarella l'incarico da premier. Ma andrà davvero così?
Il nodo Cav
La questione è tutt'altro che risolta. Perché, se alle Camere l'accordo sembra ormai suggellato, trovare la maggioranza è tutt'altra impresa: e, a meno di un accordo tra Lega e Movimento Cinque Stelle, Salvini e Di Maio si trovano nella stessa, difficile situazione. Difficile, al punto che, nelle scorse ore, si parlava addirittura di un'apertura da parte di Silvio Berlusconi a un governo con i grillini. Perché in effetti, nelle trattative, è proprio il Cav a costituire un "nodo" che il centrodestra, e prima di ogni altro Salvini, è chiamato a sciogliere. Secondo fonti giornalistiche, proprio ieri Di Maio avrebbe infatti rifiutato un colloquio con l'ex premier. Che starebbe cercando di mettere attorno a uno srtesso tavolo Meloni, Salvini, Di Maio, Martina e Grasso, in modo da stanare il leader M5s. E cercare di aggiudicare al centrodestra sia la Camera che il Senato.
Il nodo Romani, e un governo tutti insieme (appassionatamente?)
D'altra parte, lo stesso Paolo Romani, candidato principe per il Senato, non è apprezzato dal M5s: anche su questo, si potrebbe aprire una trattativa. Un governo insieme, M5s-Lega-FdI-FI, potrebbe essere l’alternativa, ma la base grillina potrebbe non accettare di condividere un esecutivo con Berlusconi...
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