19 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Governo Gentiloni

Tutto, ma proprio tutto, quello che è stato deciso nell'ultimo Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei ministri si è riunito a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Paolo Gentiloni. Ecco tutto quello che è stato deciso

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il sottosegretario alla Presidenza, Maria Elena Boschi
Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il sottosegretario alla Presidenza, Maria Elena Boschi Foto: Giuseppe Lami ANSA

ROMA - Il Consiglio dei ministri si è riunito oggi a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Paolo Gentiloni. Segretario la Sottosegretaria alla Presidenza Maria Elena Boschi. Diverse le misure adottate, che qui vi riportiamo nel dettaglio.

RIFORMA DEL CODICE ANTIMAFIA
Il Consiglio dei ministri ha approvato, in esame preliminare, due decreti legislativi di attuazione della riforma del codice antimafia:

1. Disposizioni per disciplinare il regime delle incompatibilità degli amministratori giudiziari, dei loro coadiutori, dei curatori fallimentari e degli altri organi delle procedure concorsuali, approvato su proposta del ministro della Giustizia Andrea Orlando, disciplina il regime delle incompatibilità degli amministratori giudiziari, dei loro coadiutori, dei curatori fallimentari e degli altri organi delle procedure concorsuali. In attuazione dei criteri direttivi fissati dalla legge delega, il testo prevede l'incompatibilità delle figure già elencate per rapporti di parentela, affinità, convivenza e, comunque, assidua frequentazione con magistrati addetti all'ufficio giudiziario al quale appartiene il magistrato che conferisce l'incarico; la vigilanza del Presidente della Corte di appello sulle nomine ai predetti incarichi, conferite a soggetti che abbiano con i magistrati del distretto giudiziario, in cui ha sede l'ufficio titolare del procedimento, rapporti di parentela, affinità, coniugio o frequentazione assidua.

 2. Disposizioni in materia di tutela del lavoro nell'ambito delle imprese sequestrate e confiscate. Il decreto, approvato su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti, introduce disposizioni per la tutela del lavoro nelle imprese sequestrate e confiscate sottoposte ad amministrazione giudiziaria, favorendo l'emersione del lavoro irregolare, nonché il contrasto dell'intermediazione illecita e dello sfruttamento del lavoro e consentendo, ove necessario, l'accesso all'integrazione salariale e agli ammortizzatori sociali.

Le nuove disposizioni sono volte a sostenere la continuazione o la ripresa dell'attività delle imprese sequestrate e confiscate sottoposte ad amministrazione giudiziaria, con l'obiettivo di contrastare la presenza delle organizzazioni criminali nel tessuto economico e di offrire un'opportunità concreta di lavoro, nonché di favorire il mantenimento e lo sviluppo delle professionalità acquisite, evitando che aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata siano destinate a fallire, producendo così rilevanti costi economici e sociali. In particolare, il decreto introduce una serie di misure di sostegno e di incentivo: uno specifico trattamento di sostegno al reddito dei lavoratori che non possono fruire degli ammortizzatori sociali ordinari, pari al trattamento straordinario di integrazione salariale, per la durata massima di 12 mesi nel triennio; una indennità mensile per i lavoratori che non possono fruire della NaSpI, per la durata di quattro mesi e pari alla metà dell'importo massimo mensile della indennità di disoccupazione; l'estensione delle misura di agevolazione per le imprese. Il decreto introduce poi specifiche regole per le imprese sequestrate e confiscate in materia di Documento unico di regolarità contributiva (DURC) e di opponibilità dei provvedimenti sanzionatori in materia di lavoro e di legislazione sociale. Sono, infine, previsti flussi di comunicazione tra le autorità amministrative, l'autorità giudiziaria, il Prefetto e l'INPS, per garantire la completa informazione di tutti gli enti interessati.

RIFORMA DELL'ORDINAMENTO PENITENZIARIO
Su proposta del Ministro della giustizia Andrea Orlando, il Cdm ha approvato, in secondo esame preliminare, un decreto legislativo che introduce disposizioni volte a riformare l'ordinamento penitenziario. Il provvedimento ha principalmente l'obiettivo di rendere più attuale l'ordinamento penitenziario previsto dalla riforma del 1975, per adeguarlo ai successivi orientamenti della giurisprudenza di Corte Costituzionale, Corte di Cassazione e Corti europee, e mira, in particolare, a ridurre il ricorso al carcere in favore di soluzioni che, senza indebolire la sicurezza della collettività, riportino al centro del sistema la finalità rieducativa della pena indicata dall'art. 27 della Costituzione; razionalizzare le attività degli uffici preposti alla gestione del settore penitenziario, restituendo efficienza al sistema, riducendo i tempi procedimentali e risparmiando sui costi; diminuire il sovraffollamento, sia assegnando formalmente la priorità del sistema penitenziario italiano alle misure alternative al carcere, sia potenziando il trattamento del detenuto e il suo reinserimento sociale in modo da arginare il fenomeno della recidiva; valorizzare il ruolo della Polizia Penitenziaria, ampliando lo spettro delle sue competenze. Il decreto è suddiviso in 6 parti, corrispondenti ad altrettanti capi, dedicate alla riforma dell'assistenza sanitaria, alla semplificazione dei procedimenti, all'eliminazione di automatismi e preclusioni nel trattamento penitenziario, alle misure alternative, al volontariato e alla vita penitenziaria. Il testo ha ottenuto il parere favorevole della Conferenza unificata e tiene conto dei pareri espressi dalle competenti Commissioni parlamentari.

PENSIONI COMPLEMENTARI DEI CITTADINI COMUNITARI
Attuazione di una direttiva del Parlamento europeo relativa ai requisiti minimi per accrescere la mobilità dei lavoratori tra Stati membri migliorando l'acquisizione e la salvaguardia di diritti pensionistici complementari. Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che introduce disposizioni relative ai requisiti minimi per accrescere la mobilità dei lavoratori tra Stati membri, migliorando l'acquisizione e la salvaguardia di diritti pensionistici complementari. Il decreto adotta le misure necessarie a garantire che i diritti pensionistici maturati dai lavoratori "in uscita" possano rimanere nel regime pensionistico complementare in cui gli stessi sono stati maturati. Inoltre, si stabilisce che la Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP) è chiamata a garantire che gli iscritti attivi possano ottenere informazioni in merito alle conseguenze della cessazione del rapporto di lavoro sui loro diritti pensionistici complementari e che gli stessi iscritti, nonché i loro eredi, possano ottenere informazioni relative al valore dei loro diritti pensionistici in sospeso, o una valutazione dei diritti pensionistici in sospeso effettuata al massimo nei dodici mesi precedenti la data della richiesta, o informazioni sulle condizioni che disciplinano il trattamento dei diritti pensionistici in sospeso. Infine, il decreto rende omogeneo con la normativa europea il periodo minimo di acquisizione dei diritti pensionistici complementari e conferma l'esclusione nel nostro ordinamento dalla decadenza dei diritti pensionistici complementari, dal momento che l'iscritto può sempre esercitare, in caso di perdita dei requisiti di partecipazione al fondo, il riscatto della sua intera sua posizione individuale, ovvero il trasferimento ad altro fondo pensione.

QUALITÀ DEI SERVIZI TRASFUSIONALI
Su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e della Ministra della salute Beatrice Lorenzin, il Cdm ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo che recepisce una direttiva UE per quanto riguarda le norme e le specifiche del sistema di qualità per i servizi trasfusionali. La direttiva prevede che gli Stati membri provvedano a che tutti i servizi trasfusionali, nel loro sistema di qualità, utilizzino le linee direttrici di buone prassi (Good Practice Guidelines - GPGs) elaborate congiuntamente dalla Commissione europea e dalla Direzione europea per la qualità dei medicinali e dell'assistenza sanitaria (EDQM) del Consiglio d'Europa nel novembre 2016. Ai fini del recepimento della direttiva, il decreto prevede che le autorità competenti (il Ministero della salute e il Ministero della Difesa per il servizio trasfusionale di cui all'articolo 205 del codice dell'ordinamento militare, il Centro Nazionale Sangue nonché le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano) assicurino che i servizi trasfusionali e le unità di raccolta, gestite dalle Associazioni e Federazioni di donatori, al fine di attuare le norme e le specifiche applicabili al sistema qualità di cui all'Allegato I del decreto medesimo, applichino le linee direttrici di buone prassi (Good Practice Guidelines - GPGs). Inoltre, si prevede l'aggiornamento dell'Accordo tra il Governo e le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano del 16 dicembre 2010, sui requisiti minimi organizzativi, strutturali e tecnologici delle attività svolte dai servizi trasfusionali e dalle unità di raccolta, per il loro adeguamento alle linee direttrici di buone prassi (GPGs). In tal modo, le Regioni e Province autonome, autorità competenti, in coerenza con l'assetto costituzionale, per l'autorizzazione e l'accreditamento dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta, vengono anche dotate di uno strumento adeguato per verificare l'applicazione dei requisiti e la conformità alle norme nazionali ed europee, incluse le GPGs, da parte dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta. Il testo tiene conto dei pareri espressi dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, nonché dalle Commissioni parlamentari competenti.

SOSTEGNO ALLE IMPRESE AGRICOLE E TESTO UNICO SU FORESTE E FILIERE FORESTALI
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, anche in qualità di Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali ad interim, ha approvato, in esame definitivo, due decreti legislativi che, in attuazione della legge sulla semplificazione, la razionalizzazione e la competitività dei settori agricolo e agroalimentare, introducono norme volte, da un lato, a disciplinare gli interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole e, dall'altro, al riordino della normativa in materia di foreste e filiere forestali. Di seguito le principali previsioni dei due decreti.

1. Il primo dà attuazione ai seguenti principi e criteri direttivi: la revisione della normativa in materia di gestione dei rischi in agricoltura, in modo da favorire lo sviluppo di strumenti assicurativi a copertura dei danni alle produzioni, alle strutture e ai beni strumentali delle aziende agricole; la disciplina dei fondi di mutualità per la copertura dei danni da avversità atmosferiche, epizoozie, fitopatie e per la tutela del reddito degli agricoltori nonché per compensare gli agricoltori che subiscono danni causati da fauna selvatica. Coerentemente con tali principi e criteri, nonché con quelli dettati dalla normativa europea anche in materia di aiuti di Stato nel settore agricolo, il decreto interviene in modo da rilanciare gli strumenti di gestione del rischio, affiancando e integrando, nel segno dell'innovazione di prodotto e di processo, le misure finanziate nel quadro della nuova programmazione europea 2014-2020. Il testo recepisce le proposte di modifica formulate dalla Conferenza unificata, che ha espresso la propria intesa, e tiene conto dei pareri espressi dalle competenti Commissioni parlamentari.

2. Il secondo provvede al riordino complessivo della normativa in materia di foreste e filiere forestali, in coerenza con la strategia nazionale definita dal Programma quadro per il settore forestale, la normativa europea e gli impegni assunti in sede europea e internazionale in materia forestale, di agricoltura, ambiente, paesaggio, commercio e sviluppo rurale. Il provvedimento mira a far fronte in maniera più efficace alle urgenti necessità di tutela e gestione attiva del territorio italiano, contrastando l'abbandono colturale e il declino demografico nelle aree montane e rurali del Paese, nonché a garantire la conservazione ambientale e paesaggistica, lo sviluppo di nuove "economie verdi" e la crescita occupazionale in particolare nelle aree interne. Più specificamente, le direttrici lungo le quali si è mosso l'intervento normativo sono le seguenti: promuovere su tutto il territorio nazionale la tutela e la gestione attiva e razionale del bene bosco; rafforzare la funzione di coordinamento istituzionale svolta dallo Stato nei confronti delle Regioni e delle autonomie locali direttamente e indirettamente competenti sulla materia forestale; formulare chiari indirizzi nazionali di riferimento su programmazione, pianificazione, tutela e gestione attiva del patrimonio forestale nazionale; definire, di concerto con le regioni e i Ministeri competenti, i criteri normativi e operativi minimi e comuni per tutto il territorio nazionale su specifici temi; portare in ambito internazionale ed europeo un'unica posizione nazionale in materia forestale. Il provvedimento ha ottenuto l'intesa della Conferenza unificata e recepisce tutte le condizioni formulate dalle competenti Commissioni parlamentari.

GESTIONE DEL BILANCIO E CONTABILITÀ DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
Il Consiglio dei ministri, nel quadro del processo di attuazione della legge di contabilità e finanza pubblica e di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle amministrazioni pubbliche, ha approvato due provvedimenti (un decreto legislativo e un regolamento) che modificano la disciplina relativa alla gestione del bilancio e introducono regole contabili uniformi in funzione delle esigenze di programmazione, gestione e rendicontazione della finanza pubblica, in raccordo con la normativa europea. Di seguito le principali previsioni dei due provvedimenti:

1. Il decreto, adottato in esame definitivo su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze Pier Carlo Padoan, reca disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo in materia di riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa. Il provvedimento punta al rafforzamento del bilancio di cassa e tiene conto dei risultati della sperimentazione per il nuovo concetto di "impegno", inteso come imputazione degli effetti finanziari in bilancio in relazione alla scadenza di pagamento. Il testo tiene conto dei pareri resi dalla Corte dei conti, nonché di quelli formulati dalle competenti Commissioni parlamentari.

2. Il regolamento, approvato in esame preliminare su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro dell'economia e delle finanze Pier Carlo Padoan, introduce principi uniformi e armonizza i sistemi contabili delle amministrazioni pubbliche che adottano la contabilità finanziaria affiancata a fini conoscitivi dalla contabilità economico-patrimoniale, con esclusione delle Regioni, degli Enti locali, dei loro enti ed organismi strumentali, degli enti del Servizio sanitario nazionale, delle Università e delle amministrazioni centrali dello Stato. Il testo contiene, in particolare, disposizioni relative al bilancio di previsione, alla gestione economico-finanziaria e alla rendicontazione, alla gestione patrimoniale, alle spese delegate, alla resa dei conti ed uffici decentrati, al sistema di scritture, ai sistemi di controllo.

ATTUAZIONE DELLO STATUTO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia in materia di compartecipazioni ai tributi erariali (decreto legislativo). Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, ha approvato un decreto legislativo di attuazione dello Statuto speciale della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia in materia di compartecipazioni ai tributi erariali, nonché dell'Accordo sottoscritto a Roma il 30 gennaio 2018, tra lo Stato e la Regione per la revisione del Protocollo del 29 ottobre 2010. In particolare, lo schema di decreto definisce i criteri per la determinazione del gettito dei tributi erariali inerenti al territorio regionale e le modalità di attribuzione dello stesso alla Regione, prevedendo: il passaggio dal criterio del "riscosso" a quello del "maturato"; la variazione dei decimi di compartecipazione e l'estensione della compartecipazione regionale a tutte le entrate tributarie erariali, ad eccezione delle accise diverse da quelle sulla benzina, sul gasolio per uso di autotrazione, sull'energia elettrica e sui tabacchi lavorati, nonché ad esclusione dell'imposta di consumo sugli oli lubrificanti, delle tasse sulle emissioni di anidride solforosa, delle tasse automobilistiche, delle entrate derivanti dai giochi e dei canoni di abbonamento alle radioaudizioni ed alla televisione.

RINNOVO DEI CONTRATTI DEI VIGILI DEL FUOCO
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e della Ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, ha deliberato il recepimento degli accordi sindacali relativi al personale direttivo, nonché al personale non direttivo e non dirigente del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, per la valorizzazione, a livello retributivo, delle peculiari condizioni di impiego. Gli accordi verranno adottati con due distinti decreti del Presidente della Repubblica.

FONDO DI SOLIDARIETÀ PER LE VITTIME DI MAFIA E USURA
Modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica relativo alla disciplina del Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell'usura. Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro dell'interno Marco Minniti, ha approvato, in esame preliminare, un regolamento, da adottarsi mediante decreto del Presidente della Repubblica, che modifica e integra la disciplina relativa al Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell'usura e dei reati intenzionali violenti nonché agli orfani per crimini domestici. Il regolamento definisce le norme di dettaglio volte a garantire l'indennizzo alle vittime dei reati intenzionali violenti, tra le quali quelle relative alla presentazione della domanda di accesso al Fondo, all'istruttoria per l'accertamento dei presupposti, alla competenza territoriale delle Prefetture, ai termini per la deliberazione di accoglimento dell'istanza nonché ai casi di revoca. Infine, si stabilisce la disciplina per le vittime dei reati intenzionali violenti commessi nei dieci anni intercorrenti tra il 30 giugno 2005, termine per il recepimento della direttiva 2004/80/CE, e la data di entrata in vigore della legge europea 2015-2016. 

REGISTRO PUBBLICO DELLE OPPOSIZIONI
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, ha approvato, in esame preliminare, un regolamento, da adottarsi mediante decreto del Presidente della Repubblica, che modifica la disciplina relativa al registro pubblico delle opposizioni, secondo quanto disposto dalla legge annuale per il mercato e la concorrenza per il 2017. In particolare, il regolamento: estende la possibilità, per il cittadino, di negare agli operatori di telemarketing l'utilizzo dei propri dati presenti negli elenchi telefonici pubblici anche per gli invii effettuati tramite posta cartacea; razionalizza i canali di accesso per i cittadini al Registro, eliminando il fax, di fatto poco utilizzato nei primi sette anni di esercizio. Sul testo è stato acquisito il parere favorevole dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ed è stato sentito il Garante per la protezione dei dati personali. 

CONSERVAZIONE DEGLI HABITAT, DELLA FLORA E DELLA FAUNA
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, ha approvato, in esame preliminare, un regolamento, da adottarsi mediante decreto del Presidente della Repubblica, che modifica la disciplina relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche. In particolare, il regolamento dispone che, in presenza di motivate ragioni di interesse pubblico, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare possa derogare al divieto di reintroduzione, introduzione e popolamento in natura di specie e popolazioni non autoctone nel territorio italiano, sulla base sia della valutazione di uno studio di analisi che evidenzi l'assenza di effetti negativi sull'ambiente, sia di apposite linee guida, che lo stesso dovrà adottare entro il termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore del provvedimento.

GAS FLUORURATI A EFFETTO SERRA
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare Gian Luca Galletti, ha approvato, in esame preliminare, un regolamento, da adottarsi mediante decreto del Presidente della Repubblica, che attua il Regolamento (UE) n. 517/2014 sui gas fluorurati a effetto serra (F-gas). Il decreto, nel definire le modalità attuative nell'ordinamento italiano relativo ai gas fluorurati a effetto serra utilizzati come refrigeranti, agenti estinguenti, espandenti, propulsori e isolanti nelle apparecchiature elettriche: individua il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare quale autorità competente ad interloquire con gli operatori e le imprese; interviene sul sistema di certificazione degli organismi di valutazione e di attestazione di formazione delle persone e sul sistema di iscrizione e implementazione del Registro telematico nazionale per le persone fisiche e per le imprese; individua gli organismi di controllo indipendenti competenti per le procedure di verifica dei dati relativi all'immissione in commercio di apparecchiature precaricate con i gas fluorurati; istituisce una Banca Dati per la raccolta e la conservazione delle informazioni su tali gas; stabilisce, infine, l'obbligo di formazione delle persone e di certificazione delle imprese.

STRATEGIA NAZIONALE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE
l Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, ha condiviso la direttiva che affida alla Presidenza del Consiglio dei ministri il coordinamento delle politiche economiche, sociali e ambientali idonee al raggiungimento, entro il 2030, degli obiettivi indicati nella Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, istituendo e disciplinando a tal fine una apposita "Commissione nazionale per lo sviluppo sostenibile", presieduta dal Presidente del Consiglio o da un suo delegato.

PARTECIPAZIONE DELL'ITALIA ALL'UNIONE EUROPEA
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, ha esaminato la relazione consuntiva per l'anno 2017 sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea. La relazione fornisce alle Camere gli elementi conoscitivi necessari a valutare la partecipazione dell'Italia alla formazione ed attuazione delle politiche dell'Unione europea.

POLITICA DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO 2017-2019
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari esteri e la cooperazione internazionale Angelino Alfano, ha approvato il Documento triennale di programmazione e di indirizzo della politica di cooperazione allo sviluppo 2017-2019, a norma dell'articolo 12 della legge di riforma della cooperazione allo sviluppo. Il documento illustra il contesto interno e internazionale della politica di cooperazione, indicando le priorità, gli strumenti e le modalità di intervento.

PROVVEDIMENTI DI PROTEZIONE CIVILE
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, ha deliberato le proroghe degli stati di emergenza già approvati in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati nei giorni 9 e 10 settembre 2017 nel territorio dei comuni di Livorno, di Rosignano Marittimo e di Collesalvetti, in provincia di Livorno, nonché nei giorni 13 e 14 ottobre 2016 nella Provincia di Genova.

SCIOGLIMENTO DI CONSIGLI COMUNALI
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'interno Marco Minniti, a norma dell'articolo 143 del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali (TUEL), ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Mattinata (FG), nel quale sono state accertate forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata, che espongono l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendone l'imparzialità.

DELIBERAZIONI AMMINISTRATIVE
Il Consiglio dei ministri ha deliberato: di accogliere parzialmente l'opposizione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo avverso la determinazione del Comune di Termoli n. 90 del 9 novembre 2017, concernente la realizzazione di un sistema integrato per la viabilità e la mobilità sostenibile, con parcheggio multipiano interrato e recupero funzionale dell'area denominata "Pozzo Dolce». Il Consiglio dei ministri ha deliberato, ai sensi dell'articolo 14-quinquies, comma 6, della legge 241 del 1990, di consentire la prosecuzione del procedimento, purché nel rispetto della necessaria tutela dei beni archeologici e paesaggistici; di superare il dissenso della Regione Puglia e di consentire la prosecuzione del procedimento per l'adeguamento delle strutture di logistica presso la raffineria di Taranto richiesto da ENI S.p.a., con specifico riferimento all'autorizzazione paesaggistica, a norma dell'articolo 14-quater, comma 3, della legge 7 agosto 1990, n. 241. La delibera tiene conto del fatto che il progetto costituisce un importante tassello nell'ambito delle opere strategiche previste dal piano degli interventi nel comparto energetico e che le opere previste sono già state oggetto di valutazione positiva sotto i profili della tutela ambientale e della sicurezza da parte delle competenti amministrazioni; l'attribuzione degli oneri derivanti da correzioni finanziarie relative a ritardi verificatisi in alcune Regioni nell'esecuzione dei controlli inerenti al regime delle quote latte, a norma del decreto legge n. 249 del 2003. Sulla delibera è stato acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.

NOMINE
Il Consiglio dei ministri ha deliberato: su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, visto il parere favorevole del Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, la nomina a Consigliere di Stato dei dottori Carla CIUFFETTI e Luigi FIORENTINO; su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, visto il parere favorevole del Consiglio di Presidenza della Corte dei conti, la nomina a Consigliere della Corte dei conti del dottor Mauro BONARETTI, nell'ambito della quota di posti riservata al Governo; su proposta del Ministro per lo sport Luca Lotti, la nomina dell'avvocato Luca PANCALLI a Presidente del Comitato italiano paralimpico per il quadriennio 2017-2020; su proposta della Ministra della difesa Roberta Pinotti, la nomina a Vice Comandante generale dell'Arma dei carabinieri del generale di corpo d'armata Riccardo AMATO. Infine, il Consiglio dei ministri è stato sentito in ordine alla delibera con la quale il Consiglio di Presidenza della Corte dei conti ha disposto la promozione a Presidente di Sezione della Corte stessa dei Consiglieri Anna Maria Rita LENTINI, Pino ZINGALE e Mario NISPI LANDI, con decorrenza dal 31 gennaio 2018.