Imprese 4.0: nasce l’Ina, l’indice sulle necessità aziendali
È stato presentato a Roma il nuovo modo di fare aziende, definito Impresa 4.0: grazie all’indice Ina i professionisti possono potranno programmare le loro necessità
ROMA – Basta con le cartelle esattoriali che tempestano l’attività di una realtà aziendale: grazie all’Ina – Indice sulle necessità aziendali – ora gli imprenditori potranno finalmente pianificare l’azione della propria società senza ostacoli. L’indice è nato da un’idea di Omnia Consulenze che ha analizzato numerose aziende del Lazio. «Oggi l’imprenditore non ha la capacità di programmare e questo perché manca una consapevolezza delle necessità aziendali» ha spiegato Pietro Zappaterreno, manager innovation di Omnia Consulenze. «La cosa che deve far riflettere è che le necessità percepite da un imprenditore sono solo circa il 10% del totale».
Fare impresa – «Finalmente presentiamo un indice che nasce dalla parte dell’imprenditore» osserva l’avv. Giuseppe Lepore, collaboratore di Omnia Consulenze. Finora, infatti, tutti i sistemi di controllo aziendale arrivavano dall’esterno come ad esempio il controllo contabile che viene effettuato dai collegi sindacali. Ina, invece, viene elaborato in base alle esigenze dell’imprenditore. «Questo report – ha specificato Lepore – è il risultato di una ricerca che ha osservato 13mila aziende del Lazio: il 55% svolgevano attività in maniera societari e 45% in maniera singola».
Le diverse necessità – Non sono poche le problematiche di fronte alle quali si trovano i titolari d’impresa. I nodi da sciogliere vanno dal settore bancario al tributario, passando per le questioni relative al personale. Tra le problematiche principali, ad esempio, c’è l’imposta della Tari ritenuta dalla gran parte degli imprenditori assolutamente iniqua. Ma in questo viaggio nel mondo delle aziende, il dato che sconvolge maggiormente è la scarsa consapevolezza delle reali necessità di un’impresa da parte del titolare stesso. «Il proprietario riesce a percepire solo le urgenze, ma in questo modo non si ha la capacità di programmare il futuro dell’attività» spiega Zappaterreno: «Come Omnia Consulenze lavoriamo in tutta Italia: per questa analisi avevamo l’esigenza di prendere un dato omogeneo. Abbiamo scelto le imprese del Lazio che hanno forme societarie, scartando quindi i piccoli imprenditori o i privati». In un secondo momento sono state divise per settori le diverse urgenze delle aziende: «Tra queste ci sono la flessibilità, l’analisi bancaria e tributaria e lo studio delle utenze, non solo intese come servizi classici ma come tasse al momento della loro emissione. Tra i settori analizzati e maggiormente dimenticati, infine, c’è la connettività, ovvero la presenza e la reputazione dell’impresa nel web».
Indice Ina – Dall’analisi di questi settori, dunque, è stata stilata una percentuale in base alle criticità che derivano dal numero di eventi negativi possono verificarsi. «L’indice Ina – ha sottolineato Zappaterreno – non vuole essere uno dei tanti indicatori che rispettano le regole di analisi contabile, anche perché i classici indici arrivano a posteriori, quando un danno si è già verificato. L’indice delle necessità aziendali, invece, vuole anticipare i tempi per essere linea guida per gli imprenditore. Come Omnia Consulenze forniremo assistenza tecnica integrata, dove all’interno sarà preparato l’Ina in maniera totalmente gratuita, offrendo ai professionisti la possibilità di pianificare il loro lavoro».