Referendum autonomia, plebiscito in Veneto. Ma per Serracchiani «non è una vittoria leghista»
In Veneto il referendum per l'autonomia è stato un vero e proprio plebiscito. Ma la presidente del Friuli Venezia Giulia cerca di ridimensionare il risultato
MILANO – In Veneto il referendum per l'autonomia è stato un vero e proprio plebiscito. Il sì ha prevalso con il 98,1% dei consensi. E' il dato definitivo diffuso nel sito del Consiglio Regionale del Veneto. I no sono stati l'1,9%, ovvero 43.938. Ad andare ai seggi sono stati 2.328.949 elettori, pari al 57,2% e quindi ben oltre il quorum previsto. I voti validi sono stati 2.317.923, le schede bianche 5.165 pari allo 0,2%, le schede nulle 5.865 pari allo 0,3% e quelle contestate. In Lombardia, invece, l'affluenza è stata più bassa ma non si conoscono ancora i dati ufficiali: la stima sul dato finale oscilla tra il 38% e il 39% per un numero di votanti di circa 3 milioni. Il Sì raccoglie il 95,3%, il No il 3,9%; le schede bianche il restante 0.8%. La ragione del ritardo dei dati lombardi si spiega con alcune criticità tecniche che si sono verificate nel corso della notte a causa del voto elettronico.
Difficoltà tecniche in Lombardia
«Si sono registrate alcune criticità tecniche nella fase di riversamento dei dati delle rimanenti Voting Machine. Pertanto i risultati completi potranno essere resi noti nella giornata di oggi, ad operazioni concluse», comunica la Regione Lombardia. Probabilmente non prima delle ore 17. Fino ad ora, però, i promotori del referendum sull'autonomia possono dirsi soddisfatti. Il governatore del Veneto, dove la partecipazione è stata più forte e sentita, ha parlato di «una pagina storica» per il Paese definendo un «big bang» il risultato elettorale.
Zaia: Subito a Roma per trattare
«Altro che referendum inutile – sottolinea Zaia durante un'intervista rilasciata a La Repubblica -. Questo è il Big Bang delle riforme istituzionali. I veneti hanno scritto una indelebile pagina di storia. Oggi abbiamo cominciato il cammino verso l'autonomia in modo democratico, legale e coerente con la Costituzione. Abbiamo una grande opportunità per costruire il nostro futuro: ringrazio tutti e prometto che non ce la lasceremo sfuggire». Il governatore promette che verrà aperta subito una trattativa con Roma su tutte le materie previste dalla Costituzione e per trattenere i nove decimi «delle nostre tasse».
Serracchiani: Non è una vittoria leghista
«Il massiccio mandato popolare di oggi - spiega - rende ancora più imbarazzante l'eventuale melina romana. Noi siamo pronti, bastano poche settimane: se questo governo tirerà per le lunghe, sarà il prossimo, tra pochi mesi guidato da noi del centrodestra, a mantenere la parola», conclude Zaia. Intanto la presidente del Friuli Venezia Giulia, l'esponente dem Debora Serracchiani, cerca di ridimensionare la vittoria leghista sostenendo durante l'intervista su Rainews24 che: «Qualcuno cercherà di metterci una bandiera leghista sopra, ma è stata una vittoria di tutti» anche se «questo referendum si poteva evitare, è stato di pura propaganda politica, si poteva seguire senza fare la consultazione la strada intrapresa dall'Emilia Romagna di Stefano Bonaccini».
- 31/10/2017 Bitonci al DiariodelWeb.it: «Zaia ha vinto il referendum, ma ha detto che non si candiderà premier»
- 26/10/2017 Zaia: «Veneto sarà come Trento e Bolzano»
- 24/10/2017 Dopo Zaia e Maroni Caldoro rilancia la sua sfida: ora tocca al Sud
- 23/10/2017 Referendum autonomia, il monito di Alfano: «Non scherziamo con l'unità d'Italia»