19 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Immigrazione

Bambina discriminata in classe perché unica italiana, la mamma: «La isolano perché cristiana»

Un caso di razzismo al contrario ha scosso l'opinione pubblica nazionale. Una bambina iscritta in una scuola di Modena viene emarginata dai compagni di classe stranieri

Le classi italiane sono sempre più cosmopolite.
Le classi italiane sono sempre più cosmopolite. Foto: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO ANSA

MODENA – Emarginata e discriminata perché unica bambina italiana e cristiana in una classe di minori di altre culture e religioni. E’ successo in una scuola di Modena, dove si sarebbero verificati problemi di integrazione e scene di razzismo «al contrario» da parte di stranieri nei confronti di una nostra connazionale. A raccontare l’accaduto è la mamma della bambina che è intervenuta in diretta nel corso della trasmissione Agorà in onda al mattino su Raitre proprio per denunciare i fatti. La classe è composta di diciannove bambini, ma solo una è italiana. «Mia figlia veniva emarginata perché non era della loro razza», ha spiegato la donna subito ripresa dalla conduttrice Serena Bortone perché «il concetto di razza non esiste neanche da un punto di vista genetico e andrebbe tolto anche dalla nostra Costituzione». Fatto sta, però, che in quella classe l’unica bambina italiana tra tanti bambini romeni, turchi, cinesi, marocchini, cinesi e portoricani veniva discriminata ogni giorno: isolata ed emarginata perché percepita – chissà poi perché visto l’ambiente così multiculturale – diversa dagli altri.

Bambina italiana discriminata a scuola
La mamma racconta che durante le ore di ricreazione sua figlia era «l’unica bambina costretta a cercare di integrarsi» . Al che la conduttrice ha fatto presente che se quei minori sono nati in Italia allora sono italiani esattamente come la bambina della signora, ma la mamma ha replicato che «il problema non sono i bambini, perché i bambini sono tali e uguali ovunque nel mondo», ma l’educazione che ricevono a casa dai loro genitori perché   «quando abbiamo provato a invitare i compagni di classe a casa per fare i compiti insieme e provare a socializzare i nostri inviti sono sempre stati respinti».

 La denuncia della madre
«Mia figlia ha invitato molti bambini a casa ma ha sempre ricevuto un ‘no’ continuo perché lei non era della loro stessa religione», e nonostante il fatto che non ci fossero problemi di lingua perché parlavano tutti italiano. «Noi da bambini abbiamo tutti studiato con i compagni di classe, ma a mia figlia è proibito in quanto unica italiana in una classe di bambini che la discriminano per la loro religione. Ma qui siamo in Italia, non all’estero», continua la denuncia della madre. «Qui c’è un problema culturale», sentenzia la conduttrice Bortone. Ma la situazione si sta facendo difficile in molte scuole nazionali, soprattutto nei quartieri più disagiati d’Italia, dove l’integrazione tra bambini di religioni differenti – e soprattutto tra le loro famiglie - non è affatto scontata.