18 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Integrazione

Minniti incontra segretario della Lega Musulmana Mondiale. Ma sottolinea: «Non arretriamo sui nostri valori»

Il ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha incontrato questa mattina al Viminale Mohammad bin Abdul Karim Al-Issa, Segretario Generale della Lega Musulmana Mondiale. Ma in un'intervista alla Nazione, ha sottolineato l'importanza di non arretrare sui nostri valori

Il ministro dell'Interno Marco Minniti
Il ministro dell'Interno Marco Minniti Foto: Giuseppe Lami ANSA

ROMA - Il ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha incontrato questa mattina al Viminale Mohammad bin Abdul Karim Al-Issa, Segretario Generale della Lega Musulmana Mondiale. Lo fa sapere il Viminale in una nota. Durante la riunione, svoltasi in un clima amichevole ed estremamente positivo, è stata sottolineata l'importanza di dare massima attenzione alla valorizzazione del dialogo interreligioso.

Difesa dei nostri valori
Il titolare del Viminale, in un'intervista alla Nazione, ha però anche sottolineato l'importanza di preservare i nostri valori, in un'epoca segnata da grandi migrazioni. «Non vorrei ci fossero equivoci. Sono profondamente convinto che il grado di civiltà di un Paese si misuri soprattutto attraverso due indicatori: il rapporto uomo-donna e quello tra politica e religione, o se preferisce tra Stato e Chiesa. Ebbene, su questi due punti la nostra linea è e sarà una sola: i nostri valori vanno a tutti i costi assimilati», ha spiegato Minniti.

Principi non negoziabili
Il ministro dell'Interno ha poi chiarito: «Chi ritiene che la donna debba essere succube dell'uomo e la legge dello Stato succube della legge di Dio (la sharia) si pone automaticamente fuori dalla nostra civiltà giuridica. Esistono valori non negoziabili e su questi abbiamo il dovere di non arretrare», ha aggiunto. A questo punto Minniti ha suggerito un piano per reagire in caso di estremismi: «Si applica con scrupolo la legge fino a togliere la patria potestà, come è accaduto a quei genitori pakistani che hanno rapato a azero la figlia perchè considerata troppo occidentalizzata». Infine il titolare degli Interni sottolinea come l'integrazione non possa essere imposta per legge: "Se forzassimo la mano sul credo religioso otterremmo risultati opposti a quelli desiderati. La strada è quella della condivisione, della corresponsabilizzazione", conclude.