19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Immigrazione

Migranti, sbarcate 1800 persone. E' già finita la tregua?

Forse abbiamo cantato vittoria troppo presto. Le prime avvisaglie c’erano già state nei primi giorni di settembre, ma questo weekend i segnali sono diventati molto più evidenti e numerosi

Sbarco in un porto italiano
Sbarco in un porto italiano Foto: ANSA

ROMA - Forse abbiamo cantato vittoria troppo presto. Le prime avvisaglie c’erano già state nei primi giorni di settembre, ma questo weekend i segnali sono diventati molto più evidenti e numerosi. Perché, nelle ultime ore, il  Mediterraneo centrale si è nuovamente affollato di gommoni come non accadeva da diverse settimane. In poche ore, ci sono stati 15 interventi di salvataggio, e circa 1800 persone salvate in tutto il fine settimana, con l’aiuto delle navi militari e di quelle delle poche Ong rimaste davanti al mare della Libia e il coordinamento della Guardia costiera italiana. Il tutto, senza considerare i migranti dei cosiddetti «sbarchi fantasma» sulle coste dell’Agrigentino e a Lampedusa, poco meno di duecento solo negli ultimi giorni. 

Salvati dalle navi delle Ong
I primi 371 sono sbarcati ieri a Trapani dalla nave di Sos Méditerranée «Aquarius», su cui opera anche il team sanitario di Medici senza Frontiere. Quindi, altri 589 migranti sono stati portati a bordo ,della «Vos Hestia» di Save the Children. La nave militare irlandese «Yeats» ha salvato altre 552 persone e recuperato tre cadaveri, e arriverà oggi ad Augusta. Altri 120 migranti sono su una nave della Marina che dovrebbe attraccare a Messina o a Pozzallo.

Salvataggi più a Ovest
Ieri mattina la nave «Open Arms» della omonima Ong spagnola ha soccorso in mare 120 migranti poi trasferiti su una nave militare: «Dopo che dalla zona a est di Tripoli, Sabratha, Zawiya, le milizie impediscono le partenze - ha spiegato Riccardo Gatti, capo missione di Proactiva Open Arms - le navi delle Ong si sono spostate a ovest e lì stiamo facendo i salvataggi. Ma ultimamente ci sono molte navi militari, italiane e di EunavforMed, che navigano in quell’area e da ovest le chiamate di soccorso sono molto diminuite».