20 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Immigrazione

Immigrazione, 60 famiglie occupavano ex sede Inps a Roma, ora ospitate in tendopoli nella Basilica dei Santissimi Apostoli

Migranti del Nord Africa, dell'Est Europa e del Sudamerica sono stati sgomberati da un immobile, ex Inps ora di proprietà privata, in via Quintavalle, a Cinecittà, un immobile che avevano occupato 4 anni fa. Ora sono ospitati in una basilica nel cuore della Capitale

ROMA - Sotto il porticato della Basilica dei Santissimi Apostoli, nell'omonima piazza, nel cuore della Capitale, da sei giorni campeggiano una sessantina di famiglie, giorno e notte accampati in una trentina di tende. Italiani, migranti del Nord Africa, dell'Est Europa e del Sudamerica sono stati sgomberati da un immobile, ex Inps ora di proprietà privata, in via Quintavalle, a Cinecittà, un immobile che avevano occupato 4 anni fa. Il più piccolo degli sfollati ha due mesi, dice Maddalena, che fa parte del Movimento per il diritto alla casa. Racconta perchè sono qui, con il consenso del parroco, dei frati minori conventuali e del vescovo del settore centro. "Il 10 agosto una occupazione è stata sgomberata, senza nessuna rappresentanza del Comune e senza trovare una soluzione per queste famiglie. Questa occupazione era vecchia da 4 anni e veniva riconosciuta da una delibera regionale come un contenitore per l'emergenza abitativa. Si tratta di famiglie povere, precarie, non certo ricche, che non si può permettere il pagamento di un mutuo o di un affitto». Quattro striscioni appesi sulla facciata che non passano inosservati da turisti e romani. "Prima i poveri", recita un cartello. Tanto che l'ingresso della basilica è stato spostato al civico a fianco. "Queste famiglie non possono rimanere in strada, non spariscono, non sono invisibili. Vivono qui finchè qualcuno non trovi una soluzione, non si può più chiudere gli occhi su ciò che sta accadendo in tutta Roma». Infine l'appello alla politica, ma soprattutto al Comune di Roma Capitale, che al momento non ha un assessore alle politiche abitative. "Alla nostra politica diciamo che smetta di occuparsi della banca e di occuparsi invece dei cittadini. Al comune diciamo che si punta molto sulla legalità, quando invece è lì che è la corruzione. Noi siamo accusati solo perché stiamo cercando spazi e soluzioni per le nostre famiglie. Roma è piena di spazi abbandonati, sottratti alla mafia». "Roma fa schifo, non c'è una vera politica sul diritto alla casa".