29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Caso Regeni

Regeni, la smentita di Renzi a Gentiloni: «Da Obama né rivelazioni né allerta»

L'ex premier Matteo Renzi in un colloquio con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni la sera di Ferragosto ha smentito le rivelazioni del New York Times sul caso Regeni

Il segretario Pd Matteo Renzi e il premier Paolo Gentiloni
Il segretario Pd Matteo Renzi e il premier Paolo Gentiloni Foto: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO ANSA

ROMA - «Con Obama ci siamo visti tante volte e abbiamo parlato anche dal caso Regeni. Ma mai una volta il presidente degli Stati Uniti mi ha fatto rivelazioni o fornito documenti. Né ha mai sentito il bisogno di metterci in allerta». Lo avrebbe assicurato, secondo quanto riferito dal quotidiano «la Stampa», l'ex premier Matteo Renzi in un colloquio con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni la sera di Ferragosto a seguito della pubblicazione sul New York Times dell'inchiesta sulle informazioni americane trasmesse all'Italia sul caso Regeni.

La smentita
Renzi e Gentiloni, oggi rispettivamente segretario del Pd e presidente del Consiglio, erano invece l'uno premier e l'altro ministro degli Esteri all'epoca dell'omicidio Regeni e della decisione per questo del Governo italiano di ritirare l'ambasciatore italiano al Cairo. Nessuno dei due in questi giorni ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sull'inchiesta pubblicata dal Nyt, corretta invece da una nota informale di palazzo Chigi che ha smentito l'esistenza di «rivelazioni esplosive» fatte a suo tempo dagli Usa all'Italia sul coinvolgimento delle istituzioni egiziane nella morte del giovane ricercartore italiano.

Chiarimento
A seguito dell'inchiesta del Nyt M5s, Sinistra Italiana, Possibile e Radicali hanno chiesto in questi giorni al Governo Gentiloni un chiarimento in Parlamento, prospettando anche la riapertura estiva delle Camere. Così come perplessità sulla decisione di rimandare al Cairo l'ambasciatore italiano annunciata 24 ore prima dell' uscita dell'inchiesta del Nyt sono state manifestate anche dall'ala sinistra della stessa maggioranza di governo: Mdp e alcuni esponenti dello stesso Pd.