18 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Odio sul web

«Denuncio chi mi insulta sul web»: Boldrini passa alle vie legali

Non è un mistero che la presidente della Camera Laura Boldrini non sia la politica più amata dagli italiani. Ma se le critiche sono legittime, diverso è il caso degli insulti e dell'incitamento all'odio. Tanto che Boldrini ha deciso di reagire

La presidente della Camera Laura Boldrini
La presidente della Camera Laura Boldrini Foto: ANSA/ALESSANDRO DI MEO ANSA

ROMA - Non è un mistero che la presidente della Camera Laura Boldrini non sia la politica più amata dagli italiani. Fin dall'inizio del suo incarico, è stata infatti l'obiettivo di molte critiche e insulti, sia da parte di esponenti politici, che da parte dell'opinione pubblica. Ma se le critiche - dovute alle sue battaglie femministe spesso ritenute più retoriche che sostanziali e ai suoi appelli a favore dell'accoglienza e dell'integrazione - sono lecite e legittime, altra cosa è quando i commenti degli utenti ai post della (o sulla) Boldrini sfociano in violenza verbale subdolamente manifestata da dietro lo schermo di un computer. Così, la presidente della Camera ha deciso di reagire nelle sedi opportune, per tutelare la sua immagine e la sua dignità e mandare un messaggio chiaro a chi, come lei, è vittima di manifestazioni d'odio o bullismo 2.0 e magari, a differenza sua, ha meno strumenti per reagire. «Adesso basta. Il tenore di questi commenti ha superato il limite consentito. Ho deciso che d'ora in avanti farò valere i miei diritti nelle sedi opportune», ha annunciato sulla sua pagina Facebook. «Ho riflettuto a lungo se procedere o meno in questo senso, ma dopo quattro anni e mezzo di quotidiane sconcezze, minacce e messaggi violenti ho pensato che avevo il dovere di prendere questa decisione come donna, come madre e come rappresentante delle istituzioni. Il calore e il sostegno che finora mi sono giunti da più parti, fuori e dentro la rete, mi hanno spinta a non temporeggiare oltre. Da oggi in poi quindi tutelerò la mia persona e il ruolo che ricopro ricorrendo, se necessario, alle vie legali»

Incoraggiamento
«Lo farò anche - ha argomentato Boldrini - per incoraggiare tutti coloro, specialmente le nostre ragazze e i nostri ragazzi, che subiscono insulti e aggressioni verbali a uscire dal silenzio e denunciare chi usa internet come strumento di prevaricazione. È ormai evidente che lasciar correre significhi autorizzare i vigliacchi a continuare con i loro metodi e non opporre alcuna resistenza alla deriva di volgarità e violenza». La presidente della Camera ha proseguito: «Nessuno deve sentirsi costretto ad abbandonare i social network per l'assalto dei violenti. Ma purtroppo anche molti casi di cronaca recente - dalla professoressa di Cambridge Mary Beard ad Alessandro Gassmann, dal cantante Ed Sheeran ad Al Bano - dimostrano che le ingiurie e le intimidazioni hanno l'effetto di una gogna difficile da sopportare».

Non si può più stare a guardare
Boldrini, promotrice della Commissione Jo Fox sull'intolleranza, la xenofobia, il razzismo e i fenomeni di odio, ha aggiunto: «Credo che educare le nuove generazioni a un uso responsabile e consapevole della rete  sia una necessità impellente e su questo continuerò a impegnarmi». Nel frattempo, però, per Boldrini non si può stare a guardare. Perché «soprassedere rischia di inviare un messaggio di sfiducia verso le istituzioni preposte a far rispettare le leggi e a garantire la sicurezza dei cittadini. Come posso chiedere ai nostri giovani di non soccombere e di denunciare i bulli del web se poi io stessa non lo faccio? Ai nostri figli dobbiamo dimostrare che in uno Stato di diritto chiunque venga aggredito può difendersi attraverso le leggi. E senza aggiungere odio all'odio, ne abbiamo già abbastanza. #AdessoBasta», conclude.