Spiaggia fascista a Chioggia, gestore indagato. Salvini: «Pazzesco. Pronto ad aiutarlo»
Gianni Scarpa, il gestore della spiaggia fascista Punta Canna di Chioggia, è indagato dalla Procura della Repubblica di Venezia per apologia di fascismo. E il leader della Lega Matteo Salvini si offre di aiutarlo
ROMA - Gianni Scarpa, il gestore della spiaggia fascista «Punta Canna» di Chioggia, è indagato dalla Procura della Repubblica di Venezia. La notizia giunge dopo la denuncia trasmessa dalla Digos sui cartelli esposti nel lido balneare e sui discorsi definiti "anti democratici» e «inneggianti al regime» che Scarpa, sabato scorso, ha pronunciato e diffuso per la spiaggia attraverso gli altoparlanti. Il reato ipotizzato è lo stesso per il quale gli agenti della questura hanno denunciato il responsabile dello stabilimento, e di cui si parla nelle ultime ore nelle cronache politiche: apologia di fascismo (violazione della legge Scelba). pubblicati da Repubblica, che ha sollevato il caso Chioggia.
Salvini: pronto ad aiutarlo
Non si sono fatte attendere le reazioni del mondo politico. Uno dei primi a commentare è stato Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, che sulla sua pagina Facebook ha scritto: "Indagato per 'apologia di fascismo' Gianni Scarpa, titolare dello stabilimento balneare Punta Canna di Chioggia. Pazzesco. Lasciate lavorare in pace la gente! Con assassini, spacciatori e clandestini a spasso, lo 'stato italiano' processa le idee». Quindi, ha aggiunto: «Mettendomi a disposizione di Gianni per un'eventuale difesa legale, mi viene voglia di andare a trovarlo a Chioggia». Salvini ha concluso il post con gli hashtag #pdacasa e #leideenonsiprocessano.
Chaouki: atto dovuto
Di parere opposto il deputato Pd Khalid Chaouki, che ha commentato: «La Procura della Repubblica di Venezia ha indagato il gestore della spiaggia fascista di Chioggia. Credo sia un atto dovuto e un provvedimento sacrosanto dato che bisogna far rispettare la legge e l'apologia di fascismo è un reato che, come tale, va perseguito». Quindi, Chaouki ha attaccato anche i politici che, come Salvini, difendono la libertà di idee: «In ogni caso trovo assurdo e pericoloso che ci sia ancora qualcuno che difende quell'ideologia e si permette di farlo in pubblico, e dietro di lui tutti coloro, tra cui anche esponenti politici, che difendono la libertà di pensiero per celare le proprie simpatie per quelle posizioni anacronistiche e odiose». E ha concluso: «Questo è gravissimo, ha fatto bene la procura di Venezia a procedere perché fatti simili non si debbono ripetere mai più».
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