20 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Europa e Ue

Ue, Gentiloni: è passata la tempesta, dopo la Brexit il vento sta cambiando

Secondo il premier Paolo Gentiloni, dopo la Brexit la 'tempesta perfetta' che ha investito l'Europa nel 2016 si sta placando, mentre un vento nuovo starebbe spirando

Il premier italiano Paolo Gentiloni
Il premier italiano Paolo Gentiloni Foto: ANSA / CLAUDIO PERI ANSA

ROMA - Il punto di maggior crisi per l'Unione europea è rappresentato dal referendum che ha portato gli elettori del Regno Unito a scegliere la separazione dal resto del continente, cioè la cosiddetta Brexit, ma ora il vento sta cambiando: ad esprimere questa convinzione è stato il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che ha parlato nel corso dell'inaugurazione della nuova sede di Bnl Gruppo Bnp Paribas nel complesso direzionale della stazione Tiburtina, a Roma. «Noi - ha osservato - abbiamo vissuto anni particolarmente difficili per l'Unione europea, in particolare un 2016 molto molto difficile. Forse il referendum svolto nel Regno Unito ne è l'esempio, il simbolo. Dobbiamo dire però, a 13 mesi da quel referendum, che la percezione che c'è in Europa è che il vento stia gradualmente cambiando».

Ripresa
Guardando ai dati economici in ripresa, Gentiloni ha sottolineato che «le previsioni di crescita devono fare i conti con incertezze geopolitiche, incertezze sulle regole che sembravano consolidate del commercio internazionale, con spinte protezionistiche di chiusura che finora non hanno invertito la tendenza alla crescita ma caricano sull'Unione europea una responsabilità particolare. Oggi l'Ue deve non solo confermare i suoi trend positivi in termini economici, e può farlo solo se completa la sua unione monetaria, investe, si preoccupa del lavoro; ma deve anche perseguire obiettivi comuni».

Inversione di tendenza
«Noi ci crediamo - ha affermato il premier - nella possibilità che questa risposta europea che gradualmente, dopo il momento difficile di una apparente tempesta perfetta del 2016, questa inversione di tendenza possa svilupparsi». E ha proseguito: «L'Italia scommette su questo, consapevole del fatto che per riguadagnare appieno forza propulsiva l'Unione deve cambiare e ieri ne abbiamo parlato con Macron e Merkel, penso sia molto importante».