27 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Arti visive

Giovani talenti: i video e le foto mozzafiato di Giulia Bertolazzi

Nei giorni scorsi navigando su Youtube siamo incappati in un filmato che ci ha colpito: è la storia dell'anno all'estero di una liceale vercellese, ideato, girato e montato (magistralmente) da lei. Abbiamo deciso di intervistarla e chiederle della sua esperienza in Islanda, ma sopratutto della sua passione, nata «grazie alle stelle»

VERCELLI – Nei giorni scorsi navigando su Youtube siamo incappati in un video che ci ha colpito: è la storia dell'anno all'estero di una liceale vercellese, ideato, girato e montato (magistralmente) da lei, Giulia Bertolazzi. Abbiamo deciso di intervistarla e chiederle della sua esperienza in Islanda, ma soprattutto della sua passione per la fotografia e la video-grafica.

Ciao Giulia, quanti anni hai e da dove sei appena tornata?
Ciao! Ho compiuto 18 anni in Islanda lo scorso febbraio. Ero lì per un anno di studio all'estero, la quarta liceo, con la Afs.

L'Islanda è una meta insolita, perché sei andata lì?
Sì in effetti quasi tutti puntano agli Stati Uniti e inizialmente anch'io ero orientata in quella direzione. Poi per caso ho visto prima delle fotografie e poi alcuni film sull'Islanda e quei paesaggi mi hanno affascinato...quindi ho deciso che quella sarebbe stata la mia meta.

Immagino che vivere in Islanda sia diverso, come sono le persone e il clima?
Diciamola tutta, l'inverno non è una stagione semplice: albeggia a mezzogiorno, tramonta alle 14 e io alle 16 quando uscivo da scuola mi trovavo avvolta dalle tenebre. Per non parlare del freddo, siamo arrivati anche a -30! Il buio però ha una suo lato insolito per noi: più c'è oscurità infatti più è possibile vedere distintamente il fenomeno dell'aurora boreale. Sono immagini che porterò per sempre nel cuore. Sulle persone ci terrei a sfatare un pregiudizio: gli islandesi sono molto cordiali, forse anche di più di tanti italiani.

Parliamo della tua passione per la fotografia, come è nata?
Grazie alle stelle! Mi spiego, una sera ho visto uno splendido cielo stellato e mi è venuta voglia di fotografarlo. Ho preso la mia reflex e ho visto che scattando in automatico non sarei mai riuscita a ottenere una bella immagine, quindi ho incominciato a «giocare» con le impostazioni. Poi, piano piano, anche grazie ai consigli di un mio cugino, ho imparato a gestire l'Iso, il diaframma, l'esposizione e quant'altro. Avevo poco più di 10 anni e quella passione mi accompagna fino ad oggi.

Alle riprese e al montaggio video invece come sei arrivata?
Circa un annetto fa stavo navigando su Youtube quando sono incappata nel canale di Rory Kramaer, un giovane regista e videomaker americano che mi ha conquistato. Dopo un'ora ero già su I-Movie (un programma di montaggio base, ndr) a realizzare il mio primo montaggio. Dopo qualche settimana però mi sono accorta dei grossi limiti di quel programma e sono passata ai software professionali: prima Final Cut, con cui ho editato gran parte del materiale video del mio canale Youtube, e poi Premiere con After Effects. Per imparare a usarli, non sono per nulla semplici, mi sono studiata vari tutorial reperibili in rete e soprattutto ho provato e riprovato.

Quali progetti hai per il futuro?
Prima di tutto devo prendere la maturità, a breve tornerò fra i banchi dell'Agrario di Vercelli, ma nel tempo libero vorrei fare qualche esperienza professionale. Ho preso i primi contatti con alcuni fotografi per affiancarli durante il lavoro e imparare i trucchi del mestiere. Poi ho un grande sogno nel cassetto: andare a New York per frequentare un prestigioso corso universitario dedicato proprio alla fotografia e alla realizzazione di video.