19 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Cronaca

Palermo: imprenditore si faceva restituire stipendio dai dipendenti, arrestato

Un 41enne titolare di due imprese di «compro oro» dovrà rispondere dell'accusa di estorsione. Approfittando della crisi economica e della progressiva disoccupazione, avrebbe costretto alcuni tra i propri lavoratori, ad accettare condizioni contrarie alle leggi

PALERMO - Un imprenditore palermitano di 41 anni è stato arrestato dalla Guardia di Finanza con l'accusa di estorsione. Dalle indagini è emerso che l'uomo, titolare di due imprese di «compro oro» con diversi punti vendita nel capoluogo siciliano, approfittando della crisi economica e della progressiva disoccupazione, avrebbe costretto alcuni tra i propri dipendenti, ad accettare condizioni lavorative contrarie alle leggi, consistenti nell'obbligo di restituire a se stesso, in contanti, parte della loro retribuzione. Le indagini dei Finanzieri, partite da alcuni controlli fiscali effettuati nei confronti delle aziende di proprietà dell'indagato e finalizzati a verificare l'osservanza delle disposizioni in materia di commercio dell'oro, si sono poi concentrate sull'analisi di alcuni file rinvenuti nel corso degli accessi fiscali eseguiti e contenenti alcuni prospetti riepilogativi degli importi restituiti dai dipendenti rispetto alle proprie retribuzioni. In alcuni casi, i finanzieri hanno rilevato che la restituzione della retribuzione era pari addirittura al 50% rispetto a quella indicata in busta paga; in altri casi veniva pretesa la restituzione della tredicesima e/o quattordicesima mensilità. Le indagini delle Fiamme Gialle palermitane hanno permesso di accertare che l'imprenditore, al fine di realizzare ingenti profitti, acquistava oggetti di dubbia provenienza, fondendo i metalli per impedirne la tracciabilità. Nel corso degli approfondimenti, è stata rinvenuta all'interno di una cassaforte in uno dei punti vendita, una verga d'oro grezzo del peso di circa 5 Kg priva di marchio identificativo e del valore di mercato di oltre 150mila euro. Il sequestro dell'oro è stato convalidato dalla Procura che, in seguito, ne ha disposto la concentrazione per la custodia presso gli Uffici della Banca d'Italia.