28 marzo 2024
Aggiornato 21:30
Inchiesta Terremerse

Chiesto rinvio a giudizio per Vasco Errani

Lo si legge sul «Corriere di Bologna» secondo il quale «la richiesta della Procura, arrivata nei giorni scorsi nel più assoluto riserbo, attende ora il vaglio del giudice per l'udienza preliminare che presumibilmente arriverà non prima dell'inizio dell'autunno».

BOLOGNA - Il procuratore capo di Bologna Roberto Alfonso e la pm Antonella Scandellari hanno chiesto il rinvio a giudizio del presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani per la vicenda legata al finanziamento da un milione di euro erogato nel 2006 dall'ente alla cooperativa Terremerse, all'epoca presieduta dal fratello Giovanni, per la costruzione di una cantina vinicola a Imola. Lo si legge sul «Corriere di Bologna» secondo il quale «la richiesta della Procura, arrivata nei giorni scorsi nel più assoluto riserbo, attende ora il vaglio del giudice per l'udienza preliminare che presumibilmente arriverà non prima dell'inizio dell'autunno».

Il finanziamento pubblico alla cooperativa Terremerse da parte della Regione, secondo l'accusa è stato ottenuto indebitamente perché al 31 maggio 2006, termine ultimo per completare i lavori e rispettare i paletti previsti per l'erogazione, lo stabilimento non era ancora ultimato nonostante quanto sostenuto dalla cooperativa stessa. Errani, che da alcune settimane ricopre anche l'incarico di commissario straordinario per la ricostruzione dopo il terremoto che ha colpito l'Emilia, risponde di falso ideologico in concorso con i funzionari regionali Filomena Terzini e Valtiero Mazzotti, accusati - come ricorda il quotidiano locale - anche di favoreggiamento per la relazione spedita in Procura nell'ottobre 2009 nella quale si dà atto della correttezza della procedura seguita dai suoi uffici che ha messo in difficoltà il governatore, mai coinvolto nell'inchiesta sul finanziamento stesso. Errani ha scoperto di essere indagato all'indomani della conclusione delle indagini preliminari lo scorso 16 marzo, mentre a metà giugno si è fatto interrogare dai magistrati.