20 aprile 2024
Aggiornato 01:30
ILVA di Taranto

Losappio risponde a Vernola (Fi) su Ilva di Taranto

«L’europarlamentare di Forza Italia Marcello Vernola torna a criticare la Regione sulla procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale dell’ILVA»

Dichiarazione dell’assessore all’Ecologia Michele Losappio: «l’europarlamentare di Forza Italia Marcello Vernola torna a criticare la Regione sulla procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale dell’ILVA. Nel farlo avanza argomenti basati su presupposti non veritieri che meritano un chiarimento. Infatti l’AIA su ILVA è una procedura ministeriale e viene rilasciata non dalla Regione ma dal Ministero dell’Ambiente. Se perciò ci sono ritardi essi sono a Roma ed eventuali procedure europee investono le responsabilità del Ministero.

La Regione, prima dell’accordo di programma dello scorso aprile, esprimeva nell’AIA solo un parere non vincolante in sede Ministeriale e nelle recenti vicende istituzionali è gia capitato (nel 2005 con il Governo Berlusconi) che il parere contrario della Regione sul rigassificatore di Brindisi sia stato bocciato dal Ministro Mattioli, favorevole all’impianto. La vicenda, stando alla dichiarata disponibilità dell’attuale Ministro sull’ILVA, potrebbe ripetersi. Con l’accordo di programma la Regione conta di più a garanzia della salute dei tarantini. Ciò è dimostrato dalla questione diossine che è ancora aperta solo per nostra volontà mentre il Ministero ha accettato la proposta contenuta nel cronoprogramma ILVA (3,5ng)».

«Dunque - per Losappio - Vernola sbaglia due volte: quando mette in capo alla Puglia i ritardi del Ministro e quando riduce a «lettera di intenti» l’accordo di programma sull’AIA. Ciò non si spiega solo con le imminenti elezioni europee ma anche con il contenuto delle sue critiche che aggrediscono ARPA e difendono il Ministero su un punto dirimente come la misurazione degli agenti inquinanti dove la posizione minimalista e conciliante è quella del Ministero».

«Del resto – conclude l’assessore - la dichiarazione dell’onorevole sui limiti delle diossine, «c’è una legge, va rispettata e la Regione dovrebbe controllare che questo accada e non chiedere ulteriori modifiche», porta ad includerlo di diritto fra coloro che non vogliono disturbare la grande impresa essendo davvero a tutti noto che con le norme in vigore ILVA non ha bisogno di scendere neanche a 3,5 ng e figuriamoci ad 1! Infine non so da dove l’esponente di Forza Italia tragga il numero di 50 procedure di AIA regionale inevase. Quello che è invece acclarato è che il Ministero su 351 procedure nazionali, ILVA compresa, ne ha finora concluse 3; ma Vernola non se ne è accorto!»