18 aprile 2024
Aggiornato 21:30
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«Super food», è qui la nuova frontiera dell'agricoltura

Da una parte c’è l’esigenza di rendere coltivabili delle aree rurali che non lo sono state finora, dall’altra quella di riscoprire dei nuovi alimenti

«Super food», è qui la nuova frontiera dell'agricoltura
«Super food», è qui la nuova frontiera dell'agricoltura Foto: Shutterstock

MILANO - La FAO ha recentemente stabilito che delle 30mila piante disponibili a livello mondiale, ne utilizziamo solo 5 per sfamarci. Quello dei super food diventa un argomento molto importante soprattutto di fronte a risorse sempre più carenti e a una popolazione in costante aumento che - secondo uno nuovo studio dell’Onu - dovrebbe raggiungere i 9,8 miliardi nel 2050. Ed è uno dei principali argomenti di cui si discuterà a Seeds&Chips, la kermesse dedicata alla «food innovation» che andrà in scena dal 7 al 10 maggio a Milano.

Da una parte c’è l’esigenza di rendere coltivabili delle aree rurali che non lo sono state finora, dall’altra quella di riscoprire dei nuovi alimenti che possano portare nutrimento soprattutto nei Paesi in via di sviluppo: «Le nuove innovazioni tecnologiche in questo processo hanno un ruolo fondamentale - ci spiega Sharon Cittone, Chief Content Officer di Seeds&Chips -. Pensiamo, ad esempio, all’agricoltura di precisone. Attraverso sensori, big data e nuovi metodi di irrigazione possiamo rendere coltivabili delle zone sottoposte a temperature molto rigide che siano esse troppo elevate o troppo basse, riducendo i costi e, soprattutto i consumi. L’acqua è un tema importante che noi di Seeds&Chips abbiamo voluto sottolineare anche attraverso una call per startup che darà a 30 progetti innovativi la possibilità di farsi conoscere e di essere finanziati. Molto spesso le buone idee ci sono, ma manca la parte economica per renderle realtà. In questo modo speriamo di contribuire alla loro realizzazione».

L’agricoltura di precisione non è, ovviamente l’unica soluzione: fondamentale importanza stanno assumendo, soprattutto in questo periodo storico, anche i super food, alimenti ad alto contenuto proteico che possono andare a sostituire le proteine animali. La FAO ha mostrato al mondo quanto il settore agricolo contribuisca all’inquinamento del pianeta attraverso emissioni dannose di gas serra, soprattutto per ciò che riguarda l’allevamento del bestiame. Nella seconda metà del Novecento il consumo di carne pro capite in tutto il mondo è più che raddoppiato, insieme alla crescita della popolazione, passata da 2,7 a oltre 6 miliardi di persone: di conseguenza, il consumo globale di carne è aumentato di 5 volte, passando da 45 milioni di tonnellate all'anno nel 1950 a 233 milioni di tonnellate all'anno nel 2000. Nei paesi industrializzati mediamente si consumano 224 grammi di carne pro capite al giorno. Con gravissime conseguenze per il nostro pianeta. Trovare dei sostituti alla carne è diventato quindi di fondamentale importanza.

«Uno dei principali trend di quest’anno è l’albero di Moringa - ci racconta Sharon Cittone -. Si tratta di una pianta dalle proprietà eccezionali che può vivere anche a temperature molto elevate. Può essere consumata sia in modo naturale che essere trasformata in farina». Benché, in alcune parti del mondo, si stia scoprendo solo ora la Moringa, in effetti questo albero è stato un pilastro di molti regimi alimentari per secoli. La Moringa era un elemento essenziale della medicina ayurvedica per le sue proprietà benefiche: le foglie e la corteccia venivano usate come analgesico, i semi erano utili per alleviare i sintomi di ulcere gastriche e gastrite, e una pasta ricavata dall'albero veniva usata per curare le ferite. Le tenere foglie possono essere aggiunte agli stufati o mangiate così come sono, e i baccelli, detti anche «mazze da tamburo», hanno un sapore simile a quello dei piselli o dei fagiolini, e costituiscono uno dei principali ingredienti del tradizionale Sambhar indiano. Anche le radici sono commestibili, e hanno un gusto simile al rafano, da cui deriva uno dei soprannomi dell'albero. A Seeds&Chips sarà, peraltro, ospite Sarah Toumi, CEO e founder di Acacias for all, movimento che ha portato alla piantagione di un milione di alberi di Moringa in nord Africa.

«Un altro super food molto importante è il Kainam - continua Sharon Cittone -. Si tratta una verdura che cresce sulla superficie dell’acqua prevalentemente in Thailandia. E’ insapore e si può assumere in svariate forme, sia al naturale che aggiungendolo ad altre pietanze». Anche qui stiamo parlando di cibi altamente nutritivi, ad alto contenuto proteico che da secoli vengono utilizzati dalla popolazione locale. Insieme a un super food che è sulla cresta dell’onda ormai da diversi anni: l’alga. L’alga Spirulina, nella fattispecie, è stata considerata da molti come «il cibo del futuro». E’ particolarmente ricca di proteine, aminoacidi essenziali e lipidi; questi ultimi sono in grado di regolarizzare i livelli del colesterolo ematico e migliorare la funzione del sistema immunitario, oltre a fornire un apporto nutrizionale ideale in caso di sovraffaticamento e stress. È alto il contenuto di vitamine, soprattutto tocoferolo, vitamine B1, B2, B3, B12, inositolo, acido ascorbico (vitamina C) e sali minerali che conferiscono alla spirulina importanti proprietà antiossidanti.

«E poi, non da ultimo, l’aspetto della biodiversità - spiega ancora Sharon Cittone -. Per anni abbiamo coltivato sempre le stesse colture, intensificandole e rendendo quindi i terreni completamente improduttivi». Dovremo quindi ritornare a sistemi tradizionali, quelli utilizzati dai nostri nonni, di rotazione, laddove lo stesso terreno possa ospitare ogni volta colture diverse, in modo che possa rigenerarsi in modo naturale, senza l’apporto di agenti chimici. «Abbiamo parlato spesso in questi anni di sostenibilità, ma non dobbiamo sostenere, né tenere a bada la nostra Terra - conclude Sharon -. Dobbiamo rigenerarla. Abbiamo le tecnologie e le possibilità giuste per farlo. E dobbiamo farlo ora».

E come racconta Sharon, innovazione e tecnologia possono essere le armi giuste, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. L’obiettivo è proprio sostenere le innovazioni che provengono da queste nazioni, come l’India e l’Africa, in costante aumento negli ultimi anni. Non parliamo necessariamente di tecnologie, ma anche di nuovi processi che posso aiutare le popolazioni più in difficolta, nuovi metodi per la purificazione dell’acqua e, soprattutto educazione. Ma di tutto questo se ne parlerà meglio a Seeds&Chips, una manifestazione a cui vi consigliamo di non mancare.