20 aprile 2024
Aggiornato 12:00
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Il successo delle startup Made in Italy parte dal Biellese

La startup Lanieri - primo e-commerce di abbigliamento su misura - è uno dei fiori all'occhiello del nostro sistema innovativo italiano

BIELLA - Un territorio che ha saputo dare tanto ai suoi abitanti, dove l’industria (soprattutto tessile) è fiorita restituendo alla popolazione ricchezza e prosperità, nonostante la crisi impellente che ha contaminato negativamente l’intera penisola. Un comparto - quello tessile - che è andato avanti. Nel 2016 le esportazioni di tessile e abbigliamento del distretto biellese hanno toccato il massimo storico (oltre 1,3 miliardi di euro) almeno dal 1995, da quando, cioè, l’Istat incrocia i dati dei settori produttivi con il dettaglio dei territori. Anche se di imprese ce ne sono sempre dei meno, le sopravvissute hanno saputo rigenerarsi. Anche grazie al digitale.

La rivoluzione 4.0
Un settore, quello del tessile biellese che - spinto dal Piano Industria 4.0 - è incitato a compiere un salto culturale, con PMI sempre più traghettate verso il mondo della digitalizzazione. Che non significa semplicemente l’implementazione di nuovi macchinari e di tecnologie all’interno della fabbrica, ma altresì un nuovo approccio di gestione industriale, con innumerevoli vantaggi  anche sul fronte del controllo di gestione, della qualità, sulla logistica e l’accelerazione dei processi. Per attuare il passaggio culturale, però, al tessile serve anche una «contaminazione generazionale» e di competenze. Perché lavorare nella fabbrica del futuro non significa essere «solo» operai.

Dalla tradizione all’innovazione
Ed è in questo contesto, un cocktail di cambiamento misto a tradizione, che è fiorita una delle startup fiore all’occhiello del sistema innovativo italiano: Lanieri. Lanieri è il primo e-commerce di abbigliamento maschile su misura 100% Made in Italy che - insieme al commercio online - offre, non solo dei punti di vendita anche fisici, ma anche la tecnologia della configurazione 3D per abiti completamente su misura. Una storia di successo italiana, per un’azienda che oggi fattura 3.5 milioni di euro, in crescita del 65% rispetto il 2016.

L’azienda fondata da Simone Maggi e Riccardo Schiavotto ha appena concluso un anno strettamente dedicato al consolidamento dei risultati raggiunti nel 2016 con l’apertura di 5 nuovi atelier (Roma, Torino, Bologna, Parigi e Bruxelles); la presenza di 2 atelier fisici a Parigi e a Bruxelles ha permesso a Lanieri di raggiungere ottimi risultati anche in Francia e in Belgio.

Un caso di successo italiano
Simone Maggi e Riccardo Schiavotto fondano Lanieri durante un Master in Business Administration alla SAFM di Torino: il progetto, premiato in occasione di Start Cup Piemonte 2012, è stato da subito notato e sostenuto dallo storico lanificio Reda che, offrendo supporto operativo, expertise di prodotto e i capitali necessari per avviare l’attività, inaugurerà uno dei più riusciti casi italiani di open innovation. I riconoscimenti ricevuti in questi anni, tra cui (per due volte consecutive) il Netcomm Ecommerce Award 2017 nella categoria abbigliamento e accessori, e i capitali investiti, hanno permesso alla startup biellese di crescere esponenzialmente. Nel corso degli ultimi 12 mesi l’azienda ha quasi raddoppiato il numero di clienti, che oggi sono circa 10mila, distribuiti in più di 55 Paesi nel mondo. L’export ha rivestito un ruolo fondamentale raggiungendo nell’ultima parte dell’anno il 50% degli ordini così ripartiti: 29% Europa, 6% USA e 15% resto del mondo.

Il supporto di Bitcoin
La startup biellese si è dimostrata all’avanguardia anche nel segmento dei pagamenti digitali, una delle prime a supportare le transazioni con Apple Pay e Bitcoin. «Essere un brand fashiontech significa innanzitutto anticipare le tendenze», ci aveva raccontato Simone Maggi in questa intervista, spiegando perché la piattaforma avesse deciso di supportare anche le transazioni in moneta virtuale.

La visione futura
«Da quando abbiamo fondato Lanieri abbiamo avuto sempre ben chiari gli obiettivi e i risultati che volevamo raggiungere: la crescita registrata in questi due ultimi anni dimostra che siamo nella direzione giusta - ha precisato Simone Maggi -. Nel 2018 ci concentreremo sempre di più sul consolidamento dei risultati raggiunti e sul lancio di un nuovo prodotto, che andrà ad ampliare ulteriormente la nostra gamma e ci permetterà di espanderci verso l’abbigliamento casual. Ci focalizzeremo anche molto sul tema della eco-sostenibilità, in quanto crediamo fortemente nel valore del Made in Italy come fattore differenziante per i nostri prodotti».