18 aprile 2024
Aggiornato 06:00
formazione

Dal Governo 50 milioni agli ITS, le scuole che formano i tecnici per l'Industria 4.0

La misura recentemente inserita nella Legge di Bilancio 2018 stanzia per gli ITS 5 milioni in più nel 2018, 15 milioni in più nel 2019 e 30 nel 2020

Dal Governo 50 milioni agli ITS, le scuole che formano i tecnici per l'Industria 4.0
Dal Governo 50 milioni agli ITS, le scuole che formano i tecnici per l'Industria 4.0 Foto: Shutterstock

ROMA – Dal Governo ben 50 milioni di euro per lo sviluppo degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sul territorio italiano. La misura recentemente inserita nella Legge di Bilancio 2018 stanzia per questo obiettivo 5 milioni in più nel 2018, 15 milioni in più nel 2019 e 30 nel 2020. Una maggiore armonizzazione dell’offerta formativa tra lauree professionalizzanti e ITS per creare un sistema di formazione professionale, con due ambiti distinti ma dialoganti tra loro.

Sono le novità relative al Sistema degli ITS presentate in questi giorni dal Sottosegretario del MIUR Gabriele Toccafondi che hanno l’obiettivo di facilitare il trasferimento tecnologico tra istituti di formazione ed imprese. I 370 corsi formativi attualmente presenti in Italia, infatti, contribuiscono a creare una vera e propria forza lavoro: ben il 90% di chi si diploma all’interno di un Istituto Tecnico Superiore trova lavoro entro un anno. Questi numeri, però, non bastano. Il piano Calenda sulle competenze ci ha dedicato un vero e proprio capitolo, indicando come obiettivo quello di aumentare del 100% gli studenti iscritti agli Istituti Tecnici Superiori da qui al 2020. Secondo le stime si arriverebbe a ben 24mila studenti nei prossimi tre anni, mentre oggi a frequentarli sono solo 8mila, un numero ancora troppo basso per fare una rivoluzione industriale (digitale).

Complessivamente, la Legge di Bilancio 2018 prevede un aumento di 50 milioni di euro per gli ITS, spalmati sul triennio 2018-2020, per incrementare l’offerta formativa e il numero delle studentesse e degli studenti nei percorsi con particolare riguardo per quelli che offrono competenze abilitanti all’utilizzo degli strumenti avanzati di innovazione tecnologica e legati all’industria 4.0. Alla formazione tecnica 4.0 è stata dedicata, negli anni scorsi, una sperimentazione finanziata con 800mila euro alla quale hanno aderito tutti e 93 gli ITS presenti sul territorio italiano.

L’Italia, come ha recentemente affermato il rettore del Politecnico di Torino Marco Gilli, ha, infatti, bisogno di vero e proprio piano Università 4.0, per permettere ai nostri giovani di aumentare le loro competenze digitali. «Siamo convinti che, in un momento di grandi trasformazioni tecnologiche e culturali, la ricerca e la formazione rappresentino veramente il principale motore per promuovere uno sviluppo inclusivo e sostenibile - ha proseguito il rettore Gilli dicendosi consapevole - che il paese abbia urgente necessità di avviare un piano nazionale dell’università, che dovrà confrontarsi con carenze strutturali non colmabili in tempi brevi».

Gilli ha poi aggiunto: «Siamo disponibili a dare il nostro pieno contributo, a condividere con il sistema universitario nazionale le nostre linee strategiche, il nostro posizionamento internazionale e le nostre iniziative di successo, oltre al alle nostre risorse infrastrutturali il nostro straordinario capitale umano e anche ad assumere un ruolo di leadership, come sempre servizio il nostro territorio del nostro Paese».