29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
sicurezza

Così la Blockchain potrebbe sostenere la cyber security

Di fatto con Blockchain vengono scambiati dati in modo crittografato, quindi non viaggiano mai dati in chiaro ma questi vengono memorizzati all’interno del database

Così la Blockchain potrebbe sostenere la cyber security
Così la Blockchain potrebbe sostenere la cyber security Foto: Shutterstock

ROMA – Una delle innovazioni per le quali si prevede una crescita esponenziale nei prossimi anni risponde al nome di Blockchain (noto al grande pubblico perché è alla base del sistema della criptovaluta Bitcoin). Si tratta, secondo le definizioni più diffuse, di un database strutturato in blocchi (Block) o nodi di rete che sono tra loro collegati (Chain) in modo che ogni transazione avviata sulla rete debba essere validata dalla rete stessa. In sintesi la Blockchain è rappresentata da una catena di blocchi che contengono e gestiscono più transazioni. I suoi utilizzi pratici sono praticamente infiniti: non solo banche e finanza, ma anche sanità, supply chain. E persino cyber security, ambito nel quale le applicazioni della Blockchain sono notevoli.

Fattori di sicurezza
«Di fatto con Blockchain – ha spiegato, durante il Digital Summit di EY di Capri, Giuseppe Perrone, Blockchain Hub Mediterranean Leader di EY – vengono scambiati dati in modo crittografato, quindi non viaggiano mai dati in chiaro ma questi vengono memorizzati all’interno del database. Quello che si ha su Blockchain è un’impronta crittografica di relazione con le informazioni memorizzate all’interno del database. I dati vengono crittografati per essere poi decriptati solo a fronte di determinati livelli di permesso. Quindi, da un determinato punto di vista, questa concezione rende il sistema più affidabile perché i dati non viaggiano mai in chiaro, dall’altro il concetto di avere questa informazione ridondante su una serie di nodi che costituiscono i registri distribuiti del network Blockchain assicura l’impossibilità di avere un punto di fallimento unico del sistema come avviene nei sistemi centralizzati. Perché anche attaccando un nodo e andando ad hackerare un nodo di fatto queste informazioni sono replicate sugli altri nodi».

Le applicazioni concrete
Dal punto di vista delle applicazioni concrete della Blockchain in termini di sicurezza ci sono temi con il nuovo regolamento europeo GDPR, che introduce parametri su privacy ed evoluzione del trattamento dei dati del cliente. «La Blockchain può automatizzare il tracking di questi dati, come vengono distribuiti, la data portability e tutti quei processi che ad oggi non sono trasparenti tra un data processor e un data controller, ovvero tra un responsabile del trattamento dei dati e il responsabile incaricato del trattamento stesso - rileva Perrone -. Questo perché di fatto la richiesta normativa è di avere degli ecosistemi più trasparenti in cui il cliente possa avere contezza di come vengono utilizzati i suoi dati».

L’utilizzo nella Pubblica Amministrazione
Un’altra applicazione riguarda il mondo della PA. Ad esempio la sanità, in cui la Blockchain consente a tutte le unità organizzative di mantenere il controllo del dato nei propri database, ma di abilitarne lo scambio. «Il fascicolo sanitario, ad esempio - aggiunge Perrone - diventa nazionale e non delle singole regioni, assicurando di fatto il massimo livello di privacy e non manipolazione del dato».

Le filiere produttive
Altri utilizzi riguardano le imprese. Sul tracking delle filiere produttive, la Blockchain, sottolinea ancora l’esperto, «va a mettere in sicurezza una serie di processi, partendo da un presupposto: che il dato è irripudiabile e immodificabile nel momento in cui è inserito in un blocco della catena. Quindi di fatto questo è di per sé non assicura che quel dato sia corretto ma induce a nuovo modo di pensare e di interloquire con i propri consumatori. Un meccanismo di self reputation. Di fatto dichiarando un qualcosa di falso prima o poi qualcuno può modificare questo tipo di informazione, per cui è molto più difficile e rischioso dichiarare un’informazione non veritiera».