25 aprile 2024
Aggiornato 20:00
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Tutti contro tutti, su cosa si gioca la guerra (velata) dei colossi Tech

Assistenti virtuali per lo shopping online. Sono questi i due grandi mercati su cui tutti i colossi tech stanno cercando di mettere le mani

Tutti contro tutti, su cosa si gioca la guerra (velata) dei colossi Tech
Tutti contro tutti, su cosa si gioca la guerra (velata) dei colossi Tech Foto: Shutterstock

NEW YORK - «Come sono le previsioni del tempo stasera?», una voce suadente risponde: «Il cielo è nuvoloso, potrebbe piovere tra qualche ora». Marta, 35 anni, apre le ante della sua cabina armadio e sceglie un giubbotto di pelle (forse avrebbe optato per uno spolverino se Alexa non l’avesse aggiornata sulle condizioni meteo). Marta, però, ha fame e, prima di uscire, ha voglia di mettere qualcosa sotto i denti: «Alexa, apri l’applicazione Domino’s e ordinami una pizza». L’assistente virtuale di Amazon risponde: «Pare che il tuo ordine abbia un unico prodotto, una pizza cacio e pepe extralarge. Lo vuoi confermare?» «», risponde Marta. «Il tuo ordine è confermato. Sarà pronto tra 10-15 minuti». Marta mangia velocemente la pizza: il cacio è filante e la crosta croccante. «Alexa, quante calorie ci sono in una pizza al formaggio?» e l’assistente risponde: «La pizza al formaggio contiene circa 257 calorie ogni 100 grammi».

La lotta per gli assistenti virtuali e per il commercio online
Alexa è solo uno degli assistenti virtuali che avremo a disposizione nel nostro futuro. Per Bezos ci rivolgeremo a tante AI quante saranno le diverse aree di competenza su cui avremo bisogno di avere informazioni, per poi arrivare a punto in cui le AI si sopporteranno automaticamente, integrandosi e appoggiandosi, per fornirci tutte le informazioni e i beni materiali di cui avremo bisogno. Solo Alexa si stima possa generare un business di 10 miliardi di dollari entro il 2020, soprattutto grazie alla capacità di alimentare lo shopping vocale. Ed è proprio lo shopping virtuale (e vocale), con particolare riferimento al settore Grocery, a essere il campo di battaglia dove si sta giocando la partita (o la guerra?) tra i Big tecnologici. Da Microsoft a Google, da Amazon a Facebook. Da Cortana a Siri, da Alexa a Google Assistant. Il recente taglio dei prezzi che il colosso di Seattle ha effettuato sulla merce di Whole Foods ne è la conferma. Del resto, avremo sempre bisogno di acquistare cibo. E sempre più bisogno che questo processo sia digitalizzato, con i virtual assistant. Tanto che anche Samsung ha deciso di avere un ruolo nella partita e pochi giorni fa ha lanciato Bixby, il suo assistente virtuale che, al momento, è però solo in grado di parlare inglese.

Amazon (e Microsoft) contro Apple e Google
In questa guerra Amazon, gioca un ruolo determinante. La rete logistica creata in questi anni, di fatto, non ha rivali. Ma il suo assistente virtuale, Alexa, è principalmente utilizzato sui suoi altoparlanti Echo, dispositivi che non sono (ancora) nella dotazione di tutti. Amazon dice che ha venduto milioni di dispositivi Echo, che rappresentano circa il 70% del mercato per smart speakers, secondo eMarketer, società di ricerca di mercato. Eppure ha scelto di stringere la mano a Microsoft, in un recente accordo tra le due aziende che mira a una cooperazione, appunto, tra Cortana e Alexa. Cosa significa? Che Alexa, in questo modo, grazie a Cortana, potrà essere usata anche sui PC, da tutti quegli utenti che non possiedono un Echo, ampliando quindi la popolazione che può interagire con Alexa. Del resto, le sue speranze di arrivare sugli smartphone sono piuttosto limitate, territorio già ampiamente dominato da Apple e Google con Siri e l’omonimo assistente virtuale di Google.

Google contro Amazon
Se da una parte Alexa non è in grado di raggiungere la popolazione ‘smartphone’, dall’altra rappresenta l’e-commerce con più prodotti disponibili sulla sua piattaforma. E questo Google lo sa bene: il colosso di Mountain View è in ritardo sull’e-commerce, nonostante alcuni tentativi per ben posizionarsi nel mercato della consegna a domicilio, non andati esattamente a buon fine. Tanto da decidere di allearsi con Walmart per sfidare Amazon nella conquista dello shopping online. L’alleanza, di fatto, renderà disponibili i prodotti di Walmart, numero uno indiscusso della distribuzione, sulla piattaforma Google Express attraverso semplici ordini vocali tramite Google Assistant. I clienti di Walmart possono collegare i loro conti a Google, consentendo al gigante tecnologico di apprendere il comportamento dello shopping passato per prevedere meglio ciò che vorranno in futuro. Secondo il colosso di Mountain View più del 20% delle ricerche effettuate su smartphone oggi sono realizzate attraverso i comandi vocali.

Facebook contro Amazon
Forse quello di Facebook è un po’ un palliativo, soprattutto di fronte a colossi come Amazon o Alibaba, ma anche Zuckerberg sembra aver fiutato opportunità interessanti nel commercio elettronico. Marketplace, sbarcato in 16 Paesi, è la sua risposta. Si tratta di un vero e proprio motore di ricerca interno, una piattaforma dove è possibile vendere e comprare beni mobili o immobili con tutti gli altri utenti, un po’ come già avviene all’interno dei gruppi specializzati, ma con qualche tutela in più sia per i venditori che per i clienti. Il nodo importante, in questo caso, è rappresentato da Messanger i cui utenti nel 2016 hanno superato quelli dei social network (2,5 miliardi vs 2,3 miliardi). Le app di messaggistica, infatti, rappresentano la prossima arena competitiva per attirare l’attenzione e l’interesse degli utenti e  generare revenues stream da e-commerce. Non è un caso, infatti, che anche Amazon stia lavorando su una propria app molto simile a Whatsapp o Messanger, anche se si tratta (al momento) solo di un rumors. Già un anno fa Facebook aveva lanciato il servizio di chatbot su Messenger, robot conversazionali che utilizzano l’intelligenza artificiale per aiutare l’utente a trovare il prodotto che si desidera tra gli scaffali di un sito di e-commerce o semplicemente risolvono un problema di customer care. I consumatori che navigano nell’app di messaging del social network pongono delle domande al robot che risponde in meno di 100 millisecondi alle richieste degli utenti. A confermare le intenzioni ‘commerciali’ di Facebook è, inoltre, il suo recente accordo con eBay. La società di Mark Zuckerberg ha, infatti, lanciato negli USA una nuova funzione all’interno del suo Marketplace mobile, dove è disponibile una selezione di prodotti appartenenti al programma Daily Deals di eBay. Le offerte possono essere acquistate direttamente nell’app di Facebook, ma il pagamento avviene sul sito web di eBay tramite un browser in-app.