28 marzo 2024
Aggiornato 12:00
immobiliare

Proptech: il nuovo business che sta trasformando il mercato del mattone

Si chiamano «proptech» le startup che offrono prodotti innovativi e nuovi modelli di business relativamente al mercato immobiliare e che si stanno lentamente rendendo responsabili del cambiamento tecnologico del settore

Foto: Shutterstock

ROMA - Anche se il mercato del mattone resta uno dei principali business trainanti dell’economia italiana, ciò non significa che sia esente dai nuovi processi innovativi. Del resto, l’evoluzione non riguarda solo gli strumenti tecnologici di cui possiamo fare uso, ma - possiamo dire soprattutto - le abitudini dei consumatori, in continuo cambiamento. Abitudini a cui la tecnologia tenta di dare una risposta. Sì, anche nel mercato immobiliare che, in Italia, solo nei primi 6 mesi del 2017, ha raccolto ben 5 milioni di euro con un aumento considerevole degli investitori che sono passati dai 747 dell’intero 2016 a 1457.

Proptech è rivoluzione immobiliare
Si chiamano «proptech» le startup che offrono prodotti innovativi e nuovi modelli di business relativamente al mercato immobiliare e che si stanno lentamente rendendo responsabili del cambiamento tecnologico e culturale di questo importante settore dell’economia. Come Homstate, startup che possiamo definire come la naturale evoluzione dell’agenzia immobiliare online, attraverso cui è possibile vendere e acquistare casa sul web, disintermediando i canali tradizionali e, per questo, riducendo notevolmente i costi, senza rinunciare al supporto di esperti del settore. Generalmente parliamo di due tipi di startup diverse: quelle che vengono in aiuto ai professionisti con strumenti supplementari per migliorare la sua offerta e la produttività e quelle che vogliono rimpiazzare i professionisti.

Un mercato mondiale che ha già raccolto 6 miliardi
Stiamo parlando di un mercato con un grande potenziale, tanto che a livello internazionale ha già collezionato i primi unicorni (società valutate più di un miliardo di dollari). Nell'immobiliare Compass è stata la prima, la cinese HomeLink e SMS Assist hanno seguito rapidamente. Poi, ovviamente, Opendoor. I modelli di business, inoltre, variano molto tra di loro: si va dalla piattaforma di agenti immobiliari come Compass, passando per lo strumento di property management (SMS Assist), il portale immobiliare e infine l'algoritmo di acquisto e rivendita di beni immobili online. In quattro anni le circa 800 startups appartenenti al settore immobiliare nel mondo hanno raccolto ben 6 miliardi di euro. In Italia le prime proptech sono arrivate quest'anno con società come Walliance, Housers, AgentPricing e Homstate, suscitando l'interesse di un pubblico che potrà essere sempre più ampio se la qualità e affidabilità dei servizi saranno confermati.

Un settore immobiliare arcaico e dalle grandi potenzialità
Il problema del settore immobiliare attuale è che, dominato dagli agenti immobiliari tradizionali di alto livello, opera secondo modelli di business piuttosto arcaici e confusi per i soggetti coinvolti. Le parti coinvolte vogliono solo una vendita veloce: gli agenti non sono allineati con i venditore, non sono motivati per ottenere il prezzo migliore o la migliore esecuzione. Per questo le nuove imprese tecnologiche hanno ampio margine di azione se vogliono rendere questo processo più efficiente. Anche all’estero il trend è chiaro: le proptech stanno facendo affari sulla tariffa fissa, anziché prendere una percentuale dalla vendita dell’immobile. E si affidano alla realtà virtuale per facilitare la visualizzazione delle offerte gestite in linea.

Cosa fa Homestate
Come spiega Ivan Lanfranchi, CEO di Homestate, la piattaforma integra i servizi web con quelli sul territorio. Di fatto, la piattaforma guida il proprietario dell’immobile in tutte le fasi della vendita attraverso un consulente locale. Zero costi di mediazione: è prevista solo una tariffa flat fino al momento della vendita pari a 990 euro. modello che permette quindi di risparmiare migliaia di euro rispetto alle tariffe medie applicate dagli agenti off-line. La piattaforma, inoltre, si basa sulle nuove tecnologie di realtà virtuale e consente a chi cerca casa di effettuare un’esperienza immersi senza dover spendere tempo e carburante in visitare inutili, potendo effettuare tutto comodamente seduto sulla poltrona di casa.

Real Estate ed equity crowdfunding
L’evoluzione del settore immobiliare, peraltro, potrebbe andare a interessare anche il segmento dell’equity crowdfunding,  lo strumento finanziario che permette a investitori privati o istituzionali di comprare direttamente quote o azioni di società, le quali decidono di finanziarsi mediante una partecipazione nel capitale. In un mercato così ampiamente diversificato com’è quello dell’equity crowdfunding dove le startup che approdano in piattaforma afferiscono a svariati settori economici, si sta facendo strada l’equity crowdfunding applicato al settore del Real Estate. A farsi promotrice di questo cambiamento è Walliance, la prima piattaforma italiana a concretizzare la possibilità di investire e raccogliere fondi nel settore del Real Estate attraverso il crowdfunding, autorizzata da Consob a marzo 2017.