26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
food innovation

Impossible Food, il burger senza carne che sta attirando tutti i VC

Impossible Food ha raccolto ben75 milioni di dollari. Bill Gates è interessato alla startup da diverso tempo. La parola d'ordine è sostenibilità

NEW YORK - Il sapore di carne è dato dall’eme, complesso chimico che contiene un atomo di ferro, presente anche in moltissimi vegetali. Che poi Patrick Brown, CEO di Impossible Food, lo coltivi direttamente in laboratorio tramite lieviti per dare vita ai suoi hamburger senza carne, è solo un ‘piccolo’ dettaglio. Di fatto, queste bisteccone vegetali al gusto di carne, sembrano essere attrattive per i VC quanto lo è il polline per le api. Lo scorso mese la startup ha, infatti, chiuso un nuovo round di finanziamenti dalla cifra incredibile: 75 milioni di dollari.

I VC interessati alla carne vegetale
A guidare l’investimento, appurate le condizioni di sicurezza alimentare e alcune incombenze relative al brevetto, è stata la compagnia di Singapore Temasek. Ma hanno contribuito anche Open Philanthropy Project, Bill Gates che già era da tempo della partita, Khosla Ventures e Horizon Ventures. L’obiettivo di Impossible Food resta quindi quello della sostenibilità ambientale, a fronte di una popolazione che nel 2050 raggiungerà i 9 miliardi e del sempre maggiore inquinamento prodotto dagli allevamenti animali: attraverso la sua startup Brown vuole quindi sostituire le bistecche succulente di bovino con una neocarne, vegetale, innovativa e sostenibile.

Il risparmio di Impossible Food
Sostenibilità è, infatti, la parola d’ordine. Calcolatrice alla mano per produrre un Impossible Burger ci vuole il 75% in meno di acqua e il 95% in meno del terreno utilizzato dagli allevamenti con conseguenze in termini di gas serra ridotte dell’87%. Ovviamente niente ormoni, antibiotici, colesterolo o artifici vari per il sapore. Basta l’eme. Ovviamente le insidie sono dietro l’angolo, soprattutto per ciò che riguarda la sicurezza alimentare. Da oltre tre anni le bistecche di Impossible Food sono sotto la lente di ingrandimento di numerosi scienziati che stanno conducendo un’accurata indagine in merito.

L’impatto degli allevamenti
Il settore agricolo e gli allevamenti intensivi, rappresentano una delle principali cause dell’inquinamento atmosferico. Secondo un’analisi della FAO, l’allevamento è responsabile del 35-40% delle emissioni di metano, che ha un effetto 23 volte superiore a quello dell'anidride carbonica come fattore di riscaldamento del globo, del 65% delle emissioni di ossido di diazoto, un gas che è 296 volte più dannoso della CO2, e del 64% delle emissioni di ammoniaca.