18 aprile 2024
Aggiornato 12:00
aeronautica

Sabrina, la non vedente romana che pilota gli aerei (con la tecnologia)

Grazie a un dispositivo Sabrina è riuscita a volare. Il SoundFlyer, un giroscopio associato a un Gps, con impulsi sonori e indicazioni vocali richiamabili con un tastierino, fornisce al pilota tutte le indicazioni per condurre l'aeroplano in sicurezza

TOLOSA - Pare che quasi nulla sia impossibile, quando la tecnologia ci mette lo zampino. «L’essenziale è invisibile agli occhi, non si vede bene che con il cuore», diceva l'amica volpe al Piccolo principe di Saint-Exupery. E l'essenziale, per Sabrina Papa, romana di 47 anni, non vedente dalla nascita per una distrofia retinica, è sempre stato mettersi ai comandi di un aeroplano e andare a giocare tra le nuvole.

Ma come fare? Tecnicamente in Italia non è consentito a un non vedente sedere ai comandi di un aereo ma grazie allo spirito d'iniziativa di un istruttore - che ha noleggiato in proprio l'aereo assumendosi la responsabilità dei primi voli di prova - alla tecnologia e, soprattutto, alla sua straordinaria forza di volontà, Sabrina è riuscita nel suo intento e ora studia, in Francia, per diventare pilota. «I miei genitori - ha spiegato - vivono in un paesino del Salento non molto lontano dall'aeroporto di Galatina e io già da piccola, quando sentivo gli aerei correvo in terrazza e volevo stare lassù con loro. Per fortuna, grazie ai 'Baroni rotti' che ho conosciuto grazie a un post su Facebook, sono andata in un aeroclub vicino Roma dove ho cominciato a fare i primi voli come passeggera».

Sabrina però non si accontenta, lei vuole pilotare. Con l'istruttore Sergio Pizzichini studia un metodo: lei memorizza la posizione di ogni comando e ogni pulsante, lui dal posto posteriore di un ultraleggero Sky Arrow, toccandole le spalle e leggendole i valori degli strumenti, le dà indicazioni per portare l'aeroplano. È già un primo successo, ma ancora non basta. «Mi sarebbe piaciuto - ha continuato Sabrina - avere qualcosa di più immediato, che in cuffia mi desse dei comandi per fare io quello che l'istruttore faceva attraverso me. Finché, sempre grazie ai 'Baroni rotti', sono venuta a conoscenza del fatto che in Francia c'è un'associazione di piloti non vedenti 'Les mirauds volants' e loro volano con l'istruttore che dà le informazioni vocali e un apparecchio che si chiama SoundFlyer, realizzato da un team di ingegneri di Thales Francia».

Il dado è tratto. In men che non si dica Sabrina vola a Tolosa; poche ore di simulatore e poi via nei cieli francesi. Il SoundFlyer, un giroscopio associato a un Gps, dal costo di circa 2mila euro, con impulsi sonori e indicazioni vocali richiamabili con un tastierino, fornisce al pilota tutte le indicazioni per condurre l'aeroplano in sicurezza. «La differenza tra questo metodo francese e quello che ho inventato con il mio istruttore - ha concluso la pilota - è che, nel secondo caso è lui che pilota attraverso di me mentre, con la modalità francese, è lo strumento che ti dà tutte le informazioni ma sei tu che devi sapere cosa fare, sei tu il pilota». Dopo la prova, Sabrina ha deciso che tornerà presto a Tolosa per completare il corso di volo e coronare il suo sogno.