29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
immobiliare

Real Estate, può essere il futuro «sicuro» del crowdfunding?

Walliance è a prima piattaforma italiana a concretizzare la possibilità di investire e raccogliere fondi nel settore del Real Estate attraverso il crowdfunding: «Il nostro obiettivo è eliminare i rischi»

Real Estate, può essere il futuro «sicuro» del crowdfunding?
Real Estate, può essere il futuro «sicuro» del crowdfunding? Foto: ANSA

MILANO - Da una parte un mercato in continua crescita che in Italia ha raccolto, solo nei primi 6 mesi del 2017, ben 5 miliardi di euro con un aumento considerevole degli investitori che sono passati dai 747 dell’intero 2016 a 1457; dall’altra un settore, in considerazione di questi dati, che comincia a presentare le prime insidie. Stiamo parlando dell’equity crowdfunding, lo strumento finanziario che permette a investitori privati o istituzionali di comprare direttamente quote o azioni di società, le quali decidono di finanziarsi mediante una partecipazione nel capitale. Investimenti che, per loro natura, risultano essere molto rischiosi alla luce del fatto che, solitamente, le startup che decidono di finanziarsi con questo strumento sono in fase early-stage, con una liquidità quasi nulla delle quote detenute.

Qualità dei progetti, tutela per gli investitori
La proliferazione di piattaforme di equity crowdfunding e un interesse sempre maggiore a investire attraverso questo strumento pone l’accento sul concetto di qualità, garanzia e trasparenza. Qualità dei progetti presenti in piattaforma che siano stati validati accuratamente onde evitare che investitori poco esperti possano compiere dei veri e propri salti nel vuoto. Un meccanismo delicato che va tutelato al fine di proteggere questo mercato emergente che può offrire davvero tante opportunità, sia a livello imprenditoriale che di investimenti (qui per approfondire il tema della qualità). Un’esigenza sentita anche a livello nazionale, tanto che tra le principali modifiche alle disposizioni del regolamento Consob sulle piattaforme di equity crowdfunding attualmente in consultazione, si sta facendo strada l’obbligo per gli operatori di disporre di un sistema di indennizzo proprio a tutela degli investitori.

Crowdfunding e Real Estate
In un mercato così ampiamente diversificato com’è quello dell’equity crowdfunding dove le startup che approdano in piattaforma afferiscono a svariati settori economici, si sta facendo strada l’equity crowdfunding applicato al settore del Real Estate. Un mercato, quello del mattone, che continua imperterrito ad attirare l’interesse degli investitori e che ha registrato in Italia un aumento nel secondo trimestre del 2017 pari al 58% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, arrivando a un volume pari a 5,8 miliardi di euro, stabilendo così il record di investimenti immobiliari mai registrato in un semestre nel nostro Paese. Il Real Estate italiano, intanto, attira soprattutto il capitale estero, che rappresenta l’80% degli investimenti totali. Ed è la sfida di Walliance, la prima piattaforma italiana a concretizzare la possibilità di investire e raccogliere fondi nel settore del Real Estate attraverso il crowdfunding, autorizzata da Consob a marzo 2017. Startup nata dalla volontà di Gruppo Bertoldi di sviluppare il mercato del crowdfunding italiano, Walliance si è posta come obiettivo quello di trasferire gli strumenti digitali e le tecnologie oggi presenti per permettere di raccogliere capitali ed investire capitali per PMI e OICR (organismi di investimento collettivo del risparmio) per progetti di Real Estate. «Il nostro scopo è diminuire il rischio degli investimenti - ci racconta Giacomo Bertoldi -. Il vero problema è che nessuno è in grado di dirci come potrà andare un investimento, ma quando parliamo di mercato immobiliare abbiamo sicuramente delle garanzie maggiori. Il mercato del crowdfunding per il Reale Estate, inoltre, dovrebbe aumentare del 150% rispetto all’anno scorso, raggiungendo i 2,7 miliardi di euro. Stiamo parlando di un mercato tra quelli a più rapida crescita tra i segmenti del crowd-capitalism. Come Walliance abbiamo già ricevuto 162 milioni di euro di richieste di finanziamenti e siamo pronti a partire a settembre, dopo la pausa estiva».

Garanzie nel lending?
Per quanto attiene alla qualità e alle tutele del ‘crowd’, poche garanzie risulterebbero anche nel settore del lending, altra branchia del crowdfunding e che, peraltro, rappresenta la fetta più consistente con il 60% delle somme totali investite (Starteed). «L’investitore non viene messo in guardia sul fatto che i propri soldi sono stati semplicemente prestati all’azienda titolare dell’immobile - afferma ancora Giacomo -. In caso di fallimento, come alcuni sapranno, il diritto patrimoniale ha la precedenza su quello creditizio, con il risultato che i piccoli prestatori non vedranno neanche un centesimo. L’unica garanzia presente copre il sistema di pagamenti che consente i trasferimenti dal prestatore alla società, ma è ben difficile pensare che la liquidità rimanga in quei conti, poiché è stata raccolta per essere impiegata nei costi di sviluppo dell’azienda debitrice».

Studio di fattibilità per i progetti
Per i fondatori, Walliance assolvere a buona parte di questi rischi. Un ulteriore vantaggio nell’utilizzo del portale è la possibilità di offrire elevati livelli di trasparenza: ogni progetto è accompagnato da un’approfondita analisi di fattibilità ed il suo avanzamento è tracciabile in tempo reale proprio grazie a Walliance. All’investimento sulla piattaforma concorrono quindi 3 operatori diversi: l’imprenditore che investe nel progetto in equity il 25-30% del valore, la folla che investe per un 40%, mentre la restante parte è, invece, erogata dalla banca sottoforma di finanziamento bancario. «In questo modo anche la banca diminuisce esponenzialmente il suo rischio». Ciascuna raccolta fondi, poi, viene perfezionata solo se sottoscritta da investitori qualificati per un minimo del 5 per cento del totale raccolto.

Le partnership di Walliance
Walliance ha inoltre appena siglato due partnership strategiche per la sua crescita: la prima, una collaborazione progettuale che mira a lanciare campagne di equity crowdfunding per le startup con attività pertinenti al Real Estate che si trovano all’interno dell’incubatore di Trentino Sviluppo. Walliance promuoverà inoltre un concorso biennale a premi ed offrirà formazione continua sui temi della sharing economy e del crowdfunding. La seconda, un accordo tecnico-operativo che designa Banca Finint come gestore dei flussi bancari che transiteranno attraverso il portale di Walliance.