20 aprile 2024
Aggiornato 09:00
venture capital

Oltre Macron, la 'carica' francese contro la Silicon Valley (dai VC al crowdfunding)

Oltre il fondo Macron, i capitali in Francia sono in fermento. I VC continuano a raccogliere fondi, buone prospettive anche per il crowdfunding

Oltre Macron, la 'carica' francese contro la Silicon Valley (dai VC al crowdfunding)
Oltre Macron, la 'carica' francese contro la Silicon Valley (dai VC al crowdfunding) Foto: ANSA

MILANO - Gli occhi restano puntati sui nostri vicini di casa, nonostante l’Estonia, a capo della presidenza del Consiglio dei Ministri UE, voglia estendere il suo modello di e-goverment in tutto il Vecchio Continente. Dopo Brexit, la competizione per assumere il primato in Europa e soppiantare l’UK dal suo ruolo finanziario ed economico, si è fatta ardua. E la Francia gioca un ruolo da padrone e non solo per il fondo Macron. Secondo Bloomberg, due dei maggiori venture capitalist francesi, Partech Ventures e Indinvest Partners, continuano a raccogliere fondi.

I VC francesi
Partech Ventures ha, infatti, annunciato un aumento del suo ultimo fondo di investimento pari a 400 milioni di euro, grazie al sostegno di Big come Cisco, Nokia e Renault e altri. Indinvest Partners, un’altra VC a Parigi, prevede di chiudere una raccolta fondi del valore di 250 milioni di euro nelle prossime settimane. Due fondi di investimento pronti a investire in startup in tutta Europa, soprattutto legate all’Intelligenza Artificiale, ma anche al commercio elettronico, al FinTech, alla Realtà Virtuale e all’Internet of Things.

Da Station F all’Africa
Dal fondo Macron a Station F, la Francia recupera terreno rispetto alla Silicon Valley e continua a investire in innovazione tecnologica: fin qui, niente di strano, se non fosse altro che sono i nostri vicini di casa e, allora, un divario così estremo rispetto al nostro Paese ci fa, forse più effetto. Xavier Niel, l’imprenditore miliardario francese che ha inaugurato lo scorso mese Station F, un campus di ben 34mila metri quadrati, è ben intenzionato a farlo diventare l’incubatore di startup più grande del mondo. E gli occhi non sono puntati solo sulla nazione francese e l'Europa più in generale. Partech Venture sarebbe, infatti, orientato verso l’Africa, con l’intenzione di investire 100 milioni di euro nelle startup nei paesi francofoni del continente.

Il crowdfunding
Di questo passo Parigi e la Francia si preparano a essere uno dei principali incubatori di startup dell’intero pianeta. Un ecosistema in fermento di risorse umane e capitali a pochi passi da noi. Che tocca anche il mercato del crowdfunding, una delle misure chiave sostenute dallo stesso Macron anche durante il mandato come ministro dell’Economia. Anche se lontana dai volumi registrati dall’UK, la Francia resta uno dei principali paesi dell’Europa continentale con 600 milioni di euro raccolti dalle piattaforme francesi. Sono state le stesse banche a investire in piattaforme e gli assicuratori a sottoscrivere fondi specifici per progetti presentati sui portali di crowdfunding. Azioni che potrebbero portare a un ulteriore impennata del mercato nel secondo semestre del 2017. E che vedono la nascita di nuovi segmenti, come il crowdfunding obbligazionario. Il finanziamento delle imprese attraverso emissioni obbligazionarie su una piattaforma di finanza partecipativa rappresenta la più alta crescita in Europa nel 2016, pari al 155% dei volumi. Anche se ancora trascurabile rispetto a sovvenzioni e prestiti, il movimento sembra trovare uno spazio ancora non occupato nel Vecchio Continente, soprattutto per le PMI in cerca di finanziamenti di medie dimensioni (1-5 milioni di euro).