19 aprile 2024
Aggiornato 01:00
intelligenza artificiale

Se un bot scriverà 30mila notizie al mese che fine faranno i giornalisti?

Il bot in questione è stato finanziato da Google con 706mila euro e a utilizzarlo sarà Press Association, media provider e agenzia di stampa nazionale inglese e irlandese

Se un bot scriverà 30mila notizie al giorno che fine faranno i giornalisti?
Se un bot scriverà 30mila notizie al giorno che fine faranno i giornalisti? Foto: ANSA

MILANO - La notizia sarà impacchettata come un pacco regalo, con nastri, fiocchetti e tanti auguri. E salutatemi i giornalisti, quelli che scavano nel web per ore alla ricerca di approfondimenti, che fanno giri di telefonate senza fine per raggiungere quel personaggio da intervistare anche solo per 5 minuti. Tutto questo lavoro saprà resistere di fronte a un bot che sforna 30mila storie al mese, le impacchetta grazie a un template per ributtarle nel web a uso e consumo dei lettori?

Un progetto finanziato da Google
Il bot in questione è stato finanziato da Google con 706mila euro e a utilizzarlo sarà Press Association, media provider e agenzia di stampa nazionale inglese e irlandese. L’intelligenza artificiale, che andrà a sostituire il lavoro ripetitivo delle agenzie di stampa, avrà il compito di cercare tutti i dati relativi a un argomento sul web per poi partorire contenuti piacevoli, quelli che i giornalisti - in gergo - chiamano «contenuti freddi», storie che non necessitano di un arco temporale di pubblicazione stabilito. Come la storia del museo più antico della città, i percorsi più facili da fare la domenica, i 10 ristoranti più belli e gustosi del quartiere. Tutte informazioni che il web contiene, che saranno selezionate da bot e impacchettate a dovere. E tutto questo lo sta finanziando Google, ricordiamolo.

Le storie locali
Secondo Peter Clifton, a capo di Press Association, si tratta di un vero e proprio ‘cambio di giochi’, mentre le altre testate locali continuano a morire come i pesci di fiume in un’estate troppo calda. Certo, la mossa non lascerebbe completamente a casa l’uomo, in questo modo più incentivato a fare approfondimenti personali che richiedono creatività e immaginazione, caratteristiche che - per ora - l’intelligenza artificiale non è ancora capace di replicare quanto l’essere umano. Il bot, tuttavia, serve per creare «un volume di storie locali che sarebbe impossibile fornire manualmente». Quelle storie che poi, nei quotidiani locali, vanno per la maggiore.

Che futuro per i giornalisti?
Quindi questi bot sostituiranno i giornalisti o forniranno loro un supporto? Probabilmente entrambe le cose. In un periodo di fake news sempre più copiose, i bot potrebbero evitare la redazione di contenuti erronei, prendendo solo dati inconfutabili sul web per restituirli al web stesso. Dall’altra resteranno, probabilmente, solo quei giornalisti che sono in grado di fare approfondimenti seri, interessanti e innovativi. Sempre che il pubblico sia disposto a leggerli. Ovviamente in tutto questo lasciamo da parte il discorso tasse, punto critico delle nuove proposte normative nazionali e comunitarie in tema di robot.