29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
cose pratiche

Snoo, la culla tech che fa addormentare il neonato in un minuto

E' dotata di sensori che provocano il movimento oscillatorio della culla e di una tutina da far indossare al neonato che ricrea l'ambiente uterino. E' stata realizzata dal MIT

ROMA - Passate le notti insonni a causa del vostro piccolo appena nato? Scordatevi le occhiaie e le serate passate in bianco perché la tecnologia è in grado di fare miracoli. Il miracolo in questione si chiama Snoo ed è una culla intelligente in grado di calmare bambini in un minuto.

I sensori
La tecnologia alla base dell’invenzione si fonda su alcuni sensori installati all’interno della culla che, oltre a innescare un movimento ondulatorio capace di far calmare il bambino, ricreano anche delle sensazioni vissute all’interno del grembo materno inducendo quindi il neonato a essere più tranquillo. Snoo è stato co-progettato da un team di ingegneri, inizialmente guidati da Deb Roy, direttore del laboratorio del MIT Media Lab, e dal designer Yves Béhar.

La tuta che ricrea l’ambiente uterino
Oltre ai sensori, la culla è dotata di "un sacco di sonno" bianco dentro al quale avvolgere il bambino, proprio per riprodurre l'effetto "fascia». La tutina, una volta agganciata al letto, impedisce inoltre che i bambini si ribaltino durante il sonno, riducendo così anche il rischio di soffocamento e rendendo più semplice la respirazione. La fascia riproduce l’ambiente uterino in modo naturale e semplice: questo fa sì che il bambino si senta più a suo agio e abbia maggiori possibilità di adattarsi all’ecosistema che lo circonda.

Come funziona nella pratica
Dopo aver vestito il bambino con la tuta, il genitore può azionare a culla: le piastre circolari si muovono avanti e indietro per simulare un dondolio mentre gli altoparlanti emettono una melodia capace di stimolare il sonno del bebé. Se il bambino si agita e grida, il dondolio si intensifica fino a raggiungere il massimo livello (in totale sono quattro) che dura tre minuti. I genitori possono monitorare la situazione attraverso un'app, anche se la culla - dicono i creatori - è totalmente autosufficiente.