29 marzo 2024
Aggiornato 11:30
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La nautica italiana sbarca in Brasile, molto più di un «made in Italy»

Le opportunità offerte dal mercato brasiliano sono significative per le nostre imprese, che possono contare peraltro su un alto gradimento della qualità del made in Italy presso i consumatori del vasto Paese sudamericano

ROMA - A fine decennio, il mercato nautico brasiliano potrebbe contare 1,4 milioni di imbarcazioni, il doppio rispetto a quelle esistenti all’inizio del 2013. Sono le stime dell’Associazione brasiliana dei costruttori di imbarcazioni, diffuse in occasione della presentazione della seconda edizione di Fimar, la Fiera internazionale dell’economia del mare Italia-Brasile. In Brasile – sostiene Acatmar, l’Associazione nautica di Santa Catarina, - esiste una barca ogni 1.400 persone, mentre negli Stati Uniti il rapporto è 1 a 29, in Inghilterra 1 a 65. Insomma, il potenziale di crescita è enorme.

Tecnologia nautica in Brasile
In programma dal 4 al 7 maggio a Itajai, la città dello Stato brasiliano di Santa Catarina, palcoscenico di due tappe della Volvo Ocean Race, nonchè sede produttiva dell’italiana Azimut, Fimar è l’unico evento dedicato alla tecnologia, subfornitura e design nautico tra i due Paesi. La Fiera è il risultato degli accordi firmati tra il Governo italiano, attraverso il ministero dello Sviluppo economico, Ucina Confidustria Nautica e Governo di Santa Catarina. Le opportunità offerte dal mercato brasiliano sono significative per le nostre imprese, che possono contare peraltro su un alto gradimento della qualità del made in Italy presso i consumatori del vasto Paese sudamericano. Il Brasile ha grandi potenzialità nel settore nautico, sia per la sua estesa fascia costiera (7.500 chilometri distribuiti in 17 Stati), sia per l’immenso bacino idrografico con circa 31.500 chilometri di acque navigabili. Lo Stato di Santa Catarina in particolare rappresenta il secondo polo nautico del Brasile ed è al primo posto come destinazione legata al turismo e alla nautica. Nel mercato della nautica di lusso la produzione in Brasile rappresenta circa l’1,5% di quella del pianeta e, contrariamente a quanto avvenuto in Europa e Stati Uniti, le vendite sono cresciute del 40% tra il 2008 e il 2011.

Il made in Italy in Brasile
Per volere degli organizzatori (Brazil Planet, Ucina, Federpesca, Assonautica Italiana e Acatmar, mentre l’Agenzia Ice assicurerà, con un «Punto Italia», l’accoglienza e le informazioni per operatori e visitatori), l’edizione 2016 di Fimar affiancherà alla tradizionale esposizione fieristica e agli eventi di B2B alcune iniziative collaterali dedicate ad altri settori del Made in Italy. Eventi e performance interesseranno la moda, con la presentazione di collezioni e accessori pensati per il monto della nautica e del tempo libero; l’agroalimentare, l’artigianato e il turismo con il progetto «Cambusa»; il design con il concorso Interior design, nato dalla collaborazione con l’Associazione italiana disegno industriale e l’Università di Florianopolis; lo sport in vista dei giochi olimpici di Rio 2016 con la gara di vela realizzata in collaborazione con il Coni ed Embratur; la valorizzazione, attraverso la proiezione di materiale multimediale, dei territori italiani raggiungibili dai porti del Mezzogiorno che aderiscono alla rete Signa Maris.