29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Genova

Aborto, in 250 sotto il manifesto di ProVita

"Sul nostro corpo decidiamo noi", commentano le attiviste di 'Non Una di Meno'. La sezione ProVita di Genova risponde con una nota e con un secondo manifesto, uguale all'originale, che gira a bordo di un camion per la città

In 250 bloccano corso Buenos Aires
In 250 bloccano corso Buenos Aires Foto: ANSA

GENOVA - Circa 250 persone hanno bloccato, tra le 18 e le 19 di lunedì, corso Buenos Aires nei pressi del manifesto anti abortista fatto affiggere dall'associazione ProVita vicino alla parrocchia di Santa Zita.

NON UNA DI MENO - «Non ci faremo intimorire, la libertà di scelta è stabilita dalla legge che difenderemo con ogni mezzo. - dicono dal megafono le attiviste di Non Una Di Meno - Sul nostro corpo decidiamo noiA Genova il manifesto non è stato tolto perché il sindaco non l'ha percepito come offensivo nei confronti delle donne che hanno usufruito di una legge dello Stato. Come potremmpo stupirci dopo aver negato il patrocinio al Pride e le manifestazioni a memoria dei repubblichini. - commenta Laura Guidetti di Non Una Di Meno - Inoltre la battaglia che quest'associazione sta conducendo contro la 194 crea un problema di sicurezza perché senza la legge le donne che per diversi motivi non possono portare avanti una gravidanza dovrebbero ricorrere all'aborto clandestino».

LIGURIA RAINBOW - In piazza anche le famiglie arcobaleno: «Siamo qui a difendere la libera scelta delle donne - spiega Stefano Musso del coordinamento Liguria Rainbow - e siamo costernati che da un lato le donne che portano avanti una gravidanza per i nostri figli vengano criticate, dall'altra vengono attaccate le donne che decidono in base a una libera scelta di abortire. Siamo esterrefatti da un atteggiamento così ideologico che non entra in realtà nella vita delle persone».

PARLA PROVITA - Intanto in una nota la sezione di Genova del comitato ProVita difende il suo manifesto come «libera manifestazione del pensiero", il Sindaco Marco Bucci  "ha compreso la gravità della richiesta oscurantista ed ha rifiutato di rimuovere i manifesti: cancellare immagini e frasi che fanno riflettere, poiché dicono la verità, se pure con modalità che possono non piacere, non servirebbe a rendere più libere le donne» scrive il comitato in una nota.

UN SECONDO MANIFESTO - Intanto in città ProVita ha scelto di far viaggiare anche un camion con una vela con lo stesso manifesto affisso vicino alla parrocchia di Santa Zita.