19 aprile 2024
Aggiornato 01:30
La Spezia

Tangenti su Piazza Verdi: due arresti!

Le indagini vanno avanti da fine 2017. Sabato sono state eseguite due ordinanze di custodia cautelare per il geometra Lino Salis e l'ex funzionario comunale Pietro Tomà

I Carabinieri indagano da fine 2017
I Carabinieri indagano da fine 2017 Foto: ANSA

LA SPEZIA - Eseguite due ordinanze di custodia cautelare sabato a La Spezia. I diretti interessati sono il geometra Lino Salis, della ditta Nec e Pietro Tomà, ex funzionario del Comune spezzino ora in pensione; le accuse sono di corruzione aggravata e continuata nel tempo per l'appalto di rifacimento di piazza Verdi, i due sono al carcere di Villa Andreini.

LE INTERCETTAZIONI - «Ho rischiato la galera per avere questi soldi! Che mi spettano!» dice Piero Tomà. La frase è nell'ordinanza di custodia cautelare che contiene intercettazioni tra Tomà e il geometra Salis. Lo scambio di denaro avveniva per somme da circa mille euro a volta. I Carabinieri capiscono della possibile corruzione il 9 dicembre intercettando una conversazione tra i due. Tomà rimprovera Salis dei ritardi nei pagamenti. Il 13 dicembre, in un parcheggio vengono consegnati mille euro ma Tomà sbotta: «Mi mancano 31 mila euro!". Salis replica: «Ti abbiamo dato grosse cifre, no?" e Tomà risponde: «Vi siete presi grossi appalti! Io rischio la galera!». I militari hanno anche trovato un assegno di garanzia, da 16 mila euro, in attesa che il 'debito' fosse ripianato.

P.ZZA VERDI - I lavori per il rifacimento di piazza Verdi furono divisi in più frazioni, ognuna con una diversa procedura di gara, per un ammontare complessivo di 6 milioni di euro, 3 dei quali aggiudicati dalla Nec. La modalità di frazionamento e dell'intero intervento dell'appalto è stato ambito di discussione, per tutta la durata del cantiere ( dal 2013 al 2016 ), da parte dei comitati cittadini e associazioni animaliste. Per non parlare degli accesi botta e risposta, corredati da querele, tra l'ex sindaco Federici e lo storico dell'arte Vittorio Sgarbi. Le critiche riguardavano principalmente, oltre che l'intero intervento, la decisione di radere al suolo i pini presenti nello spartitraffico e i portali di Buren, ora corredo alla piazza.

IL FATTO - Secondo le indagini condotte dai Carabinieri, Tomà sarebbe stato la chiave di volta per l'attuarsi della corruzione, infatti avrebbe modificato la maggior parte delle offerte arrivate per gli appalti nel 2013 in modo da agevolare la Nec. I militari assicurano l'estraneità del fatto da parte degli ex amministratori comunali come di quelli attuali, tuttavia le indagini proseguono alla ricerca di altre persone implicate nella truffa