19 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Immigrazione

Migranti, ora che per Italia e Grecia il «rubinetto» è chiuso, toccherà alla Spagna?

Il ministro dell'Interno spagnolo ha comunicato che il numero di migranti giunti in Spagna è aumentato dell'88% rispetto all'anno scorso. Tendenza che potrebbe rafforzarsi ora che l'accordo tra Italia e Libia comincia a dare i suoi frutti

MADRID - E' un po' la vecchia storiella della coperta troppo corta: la tiri da un lato e lascia scoperto l'altro. Accade così anche con l'immigrazione nei Paesi del Sud Europa: ogni intervento volto a controllare gli sbarchi, più che a bloccarli davvero, ne provoca uno spostamento. E' avvenuto lo scorso anno con la chiusura della rotta turco-balcanica, con l'accordo tra Ue e la Turchia di Erdogan che ha sollevato la Grecia da un numero insostenibile di arrivi, ma ha messo nell'occhio del ciclone l'Italia. Ora, qualcosa di simile potrebbe accadere con la Spagna: perché il recente intervento del Governo italiano volto a chiudere il «rubinetto» libico ha avuto sì come prima conseguenza la netta diminuzione del numero di migranti giunti in Italia, ma intanto si registra un parallelo aumento di quelli sbarcati in Spagna.

Aumento dell'88%
Le cifre, del resto, parlano chiaro. Proprio nelle scorse ore, il ministro dell'Interno di Madrid Juan Ignacio Zoido ha comunicato che il numero di migranti arrivati in Spagna è aumentato dell'88% rispetto allo stesso periodo del 2016. Intervenendo davanti ad una commissione parlamentare, Zoido ha aggiunto che il numero di migranti che tenta di raggiungere l'enclave spagnola di Ceuta nel Nord del Marocco è aumentata in maniera drammatica. E' quindi una tendenza già in corso quella dell'aumento dei flussi migratori in Spagna, tendenza che l'accordo italo-libico non farà altro che rafforzare.

I numeri della Spagna
Fino a ieri erano entrati in Spagna illegalmente 15.473 migranti via mare e via terra. Delle 11.162 persone arrivate via mare, circa 11.000 sono state tratte in salvo dalla guardia costiera dalle imbarcazioni di fortuna sulle quali stavano attraversando il Mediterraneo fra il Marocco e la Spagna. Gli altri sono arrivati da soli. Almeno 121 persone sono morte durante il viaggio, secondo l'Oim. 

Numeri in diminuzione
Nel 2017, secondo i dati dell'Unhcr, in Europa si sono avuti circa 129mila arrivi via mare, a fronte dei 362.753 dello stesso periodo del 2016. Di questi, più di 100mila sbarchi sono avvenuti in Italia, 11mila in Spagna e 17mila in Grecia. Nel solo mese di settembre, invece, sono sbarcate 3.229 persone, a fronte delle 21.358 dello stesso periodo dello scorso anno. Di quelle 3000 persone, circa 1000 sono giunte in Italia.

Dati a confronto per Italia, Grecia e Spagna
Confrontando in particolare la situazione italiana attuale con quella dello scorso anno, non c'è dubbio che le ultime politiche del Governo abbiano dato frutti: nel settembre 2016 giunsero in Italia 16mila persone, oggi poco più di 1000. Anche in Grecia la situazione sembra per ora reggere, anche se il trend degli arrivi pare leggermente in aumento: a fronte dei 3000 migranti sbarcati nel settembre 2016, ad oggi – circa a metà del mese – siamo già a quota 1770. La Spagna, invece, sta registrando un deciso aumento dei flussi: se ad agosto 2016 erano sbarcate 1533 persone, lo scorso mese il numero è raddoppiato, arrivando a quota 3144. Il picco si registra in particolare nei mesi di luglio e agosto, guardacaso all'incirca il periodo in cui in Italia si è verificata una netta diminuzione degli sbarchi. 

Una tendenza già in corso, ma che potrebbe rafforzarsi
Da questi primi numeri a disposizione, sembra insomma che nei prossimi mesi quella ispanica potrebbe diventare la nuova rotta prediletta dai migranti. Un cambiamento dovuto a diversi fattori: perché l'aumento dei flussi verso la Spagna si è registrato già prima che l'Italia prendesse provvedimenti per bloccare la rotta libica. Uno dei fattori che ha favorito tale slittamento riguarda anche il fatto che la rotta che passa per il Marocco viene ritenuta più sicura dai migranti, visto che passa per Senegal e Mauritania, Paesi abbastanza stabili, ed evita il Mali, grande scoglio per coloro che giugnono in Europa da Libia e Italia. D'altro canto, tale tendenza già in corso pare si stia rafforzando da dopo che l'accordo Italia-Libia ha cominciato a dare i suoi frutti. Fermo restando che, per saperne di più, dovremo attendere i prossimi mesi.