Se il Ministero del Lavoro lavorasse meglio avremmo molti meno disoccupati
Dai dati dell'Istat emerge che c'è incomunicabilità tra domanda e offerta di lavoro, ma si può delegare all'iniziativa privata un settore così fondamentale?
ROMA - Come spesso, ahimè succede, ogni volta che si legge un bollettino dell'Istat, il nostro istituto di statistica, c'è qualcosa per cui noi italiani dobbiamo rammaricarci. Forse ci sarebbe da esserne contenti perchè ciò lascia sperare ad ampi spazi per miglioramenti futuri ma nel presente si spererebbe che vi fosse maggiore efficienza. I dati cui mi riferisco in questo editoriale sono quelli del primo trimestre 2017 che evidenziano come in Emilia Romagna vi siano 148 mila persone in cerca di occupazione. Contemporaneamente la Camera di Commercio di Bologna ha comunicato che le imprese della propria area geografica faticano a reperire il 24% della forza lavoro che occorrerebbe. In particolar modo lamentano difficoltà per quanto concerne metalmeccanici, fisici, chimici, informatici e interpreti. Possibile che con tutti gli strumenti di comunicazione di cui godiamo oggigiorno, con un Ministero dei Lavoro, con gli Sportelli Territoriali Lavoro, domanda e offerta ancora non si incontrino?
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