29 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Lavoro

«Riders simbolo di una generazione abbandonata dallo Stato»: così Di Maio (con l'appoggio del Codacons) dichiara guerra al precariato

Di Maio rassicura: nessuno vuole demonizzare la gig economy. E il Codacons annuncia un esposto in procura contro Foodora

Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, durante l'incontro al ministero del Lavoro con un gruppo di riders
Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, durante l'incontro al ministero del Lavoro con un gruppo di riders Foto: ANSA/ETTORE FERRARI ANSA

ROMA - Aveva detto che si sarebbe preso in carico la loro situazione, ed eccolo qua. Il ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Luigi Di Maio ha messo al centro della sua agenda politica il caso dei riders, simbolo di una gig economy in salsa italiana che finora non ha portato grandi benefici ai lavoratori. Anzi. "Sono contento che finalmente si inizi a parlare dei diritti dei riders e di tutti i ragazzi che lavorano per le piattaforme digitali». Il managing director di Foodora Italia ha criticato alcuni punti della bozza del Decreto Dignità che riguarda proprio i riders, minacciando persino di abbandonare il Belpaese per lidi meno "restrittivi". "È giusto che su questo tema ci si confronti pubblicamente", ha detto Di Maio, per questo, dopo aver incontrato i ragazzi, domani alle 14 al Ministero del Lavoro incontrerà anche i rappresentanti delle aziende, compresa Foodora, ma anche Deliveroo, JustEat, Glovo e Domino's Pizza. 

"Nessuno vuole demonizzare la gig economy"
Da ministro Di Maio dice di avere tutta la volontà di favorire la crescita di nuove attività legate alla gig economy. "Nessuno vuole demonizzare le attività legate all'uso di piattaforme innovative" chiarisce a chi già lo stava accusando di dare contro alla modernità, se modernità si può chiamare, "ma ho il dovere di tutelare i ragazzi che lavorano in questo settore. I riders oggi sono il simbolo di una generazione abbandonata dallo Stato». Le innovazioni servono a far migliorare la qualità della vita dei cittadini e se si creano ingiustizie a scapito di giovani o meno giovani, spetta allo Stato intervenire con fermezza - prosegue -. Da ministro ho deciso di dichiarare guerra al precariato.

Precarietà = aumento nel consumo di psicofarmaci
"Lo stato continuo di precarietà e incertezza dei giovani italiani sta disgregando la nostra società. Sta facendo impennare il consumo di psicofarmaci. E facendo calare la crescita demografica" spiega. La sua intenzione è garantire da un lato le condizioni migliori per i lavoratori, dall'altro consentire alle aziende di operare con profitto per creare nuovo lavoro. Se lavoriamo insieme, assicura, l'Italia diventerà il modello da seguire per le attività legate alle imprese che operano su piattaforme digitali. Ma - conclude - sia chiaro: "Non si accettano ricatti. I nostri giovani prima di tutto".

Il Codacons annuncia esposto in procura contro Foodora
Intanto Di Maio incassa l'appoggio del Codacons, che gli chiede esplicitamente di non cedere ai ricatti delle aziende del settore e di proseguire sulla strada annunciata per dare diritti ai lavoratori. Le minacce di Foodora sono inaccettabili, spiega il presidente di Codacons Carlo Rienzi: se l'azienda vuole abbandonare l'Italia la porta è aperta e nessuno la fermerà, ma la società "non può imporre alle istituzioni le linee da seguire nella tutela dei tanti ragazzi che ogni giorno mettono a rischio la propria vita per un lavoro poco remunerativo e senza alcuna garanzia». L'associazione ritiene "scandalose" le dichiarazioni di Foodora e per questo ha deciso di investire la Procura di Roma della questione, chiedendo di accertare se le affermazioni della società possano rappresentare una indebita forma di pressione ai danni del governo. L'associazione sta inoltre studiando un'azione legale riservata ai riders, finalizzata a far ottenere loro i diritti economici che finora non sono stati riconosciuti dalle aziende del settore.