19 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Pubblica Amministrazione

Contratto Statali: il Governo trova i fondi per firmare l'accordo

L’aumento medio mensile è di 85 euro lordi sullo stipendio base, la forbice va da 63 a 117 euro lordi. Soddisfazione da Cigl, Cisl e Uil

I Ministri Padoan e Madia
I Ministri Padoan e Madia Foto: ANSA

ROMA - È stato siglato nella notte il nuovo contratto degli statali per il triennio 2016-2018. Al termine di una trattativa lunghissima Aran e i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Confsal hanno raggiunto l'accordo che prevede un aumento medio mensile pari, a regime, a circa 85 euro lordi sullo stipendio base. L'intesa prevede una forbice di aumenti sullo stipendio base dai 63 ai 117 euro mensili lordi a regime.
Ernesto Carbone, responsabile Sviluppo economico del Pd, ha sottolineato che «dopo quasi 10 anni di blocco il governo del PD ha rinnovato il contratto della P.A. per circa 250mila persone. Un'ottima notizia - ha aggiunto - frutto del lavoro del governo e del ministro Madia e delle parti sociali. Un altro tassello nell'enorme quantità di interventi fatti da Renzi e Gentiloni per far ripartire l'economia e ridare potere d'acquisto agli italiani dopo la depressione portata dai governi di destra».

CISL - Soddisfatta la Segretaria Generale della Cisl secondo la quale: «La firma del nuovo contratto pubblico del comparto Funzioni centrali che comprende i Ministeri, le Agenzie fiscali, gli Enti pubblici non economici, gli Enti di cui all'art. 70 del d.lgs. n. 165/2001: Enac, Cnel e Digit PA, è un fatto estremamente importante che premia gli sforzi della Cisl per ridisegnare le relazioni sindacali nella Pubblica Amministrazione a quasi 9 anni dalla sottoscrizione degli ultimi contratti delle funzioni centrali. E' un segnale positivo per tutto il paese».

CGIL - «Un risultato storico. Un contratto che da più diritti e archivia la legge Brunetta». Così la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, commenta la sigla della pre intesa per il rinnovo del contratto degli Statali, aggiungendo che: «Dopo oltre nove anni finalmente restituiamo un contratto nazionale ai lavoratori pubblici, il primo che sottoscriviamo è quello delle Funzioni Centrali che riguarda i lavoratori dei ministeri, delle agenzie e degli enti pubblici non economici».

UIL - Secondo Antonio Foccillo, segretario confederale Uil, e Nicola Turco, segretario generale Uilpa «è un atto di grande responsabilità nei confronti dei lavoratori dopo 8 anni di blocco, perché gli si riconosce finalmente un aumento del loro potere di acquisto. Di primaria importanza sono le parti che ripristinano le nuove relazioni sindacali, riconsegnando un ruolo di partecipazione ai lavoratori nei processi di riforma nelle varie amministrazioni. Gli incrementi economici sono in linea con l'accordo del 30 novembre e sono fatti salvi gli 80 euro del bonus Renzi. Positiva poi la possibilità di inserire nella contrattazione di secondo livello il welfare aziendale anche nel pubblico impiego. Si procederà, inoltre, immediatamente, tramite una commissione, alla definizione di un nuovo ordinamento professionale e a nuove classificazioni».

CONFSAL-UNSA - Soddisfazione è stata espressa da Massimo Battaglia segretario generale della Confsal-Unsa, sindacato fortemente rappresentativo nel Comparto: «Stamani, dopo quasi nove anni di lotte in piazza e dopo aver fatto ricorso sul blocco contrattuale alla Corte Costituzionale, per altro vincendolo, abbiamo firmato con grande senso di responsabilità ritenendo che questo accordo sia realmente nell'interesse dei lavoratori».
Soddisfazione per il risultato ottenuto e congratulazioni per il grande impegno della federazione Confsal-Unsa sono giunte da parte del segretario generale della confederazione Confsal, Angelo Raffaele Margiotta.