19 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Banche

Banche, Brunetta: dilettanti allo sbaraglio. E a Di Maio: gli farò corso di finanza gratis

Le parole di Renato Brunetta, vice presidente della Commissione bicamerale d'inchiesta sulle banche, dopo l'audizione del ministro Padoan

Il vice presidente della Commissione bicamerale d'inchiesta sulle banche Renato Brunetta parla con i giornalisti davanti a palazzo San Macuto dopo l'incontro con il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco
Il vice presidente della Commissione bicamerale d'inchiesta sulle banche Renato Brunetta parla con i giornalisti davanti a palazzo San Macuto dopo l'incontro con il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco Foto: ANSA/ VINCENZO TERSIGNI ANSA

ROMA - "Dalle parole del ministro Padoan abbiamo appreso che ministri non competenti interloquivano con esponenti del mondo bancario e delle autorità di vigilanza, senza mandato e senza darne conto al Ministero dell'Economia e delle Finanze. Mi sembra un comportamento da dilettanti allo sbaraglio». Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, intervenendo in Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, durante l'audizione di Pier Carlo Padoan, ministro dell'Economia e delle Finanze. "Se molti ministri, e lasciamo perdere i nomi, non competenti e senza mandato, interloquivano con esponenti del sistema bancario senza riferire a lei, allora si può anche capire il caos del governo in questi anni".

"Tremonti mi avrebbe impalato"
Brunetta ci tiene a precisare che "ho fatto anche io il ministro come lei, un po' di tempo prima, e devo dire che se mi fossi azzardato a fare cose del genere il ministro Tremonti mi avrebbe impalato, lo dico con il sorriso, ma avrebbe avuto ragione. Nel senso che in materie così delicate, così sensibili se c'è la percezione che tutti trattano con tutti, che tutti parlano con tutti, che tutti fanno riunioni con tutti nelle case di campagna o di città, evidentemente con conflitti di interesse oggettivi anche se non attivi, si deve intervenire». Lo considera "un fatto molto grave" il capogruppo di Forza Italia alla Camera, specificando "che fra l'altro ha nociuto a lei, ministro Padoan, al suo Ministero che ha bisogno di una verticalizzazione, di istruttorie, di comando, di trasparenza, e non mi si dica che ci sono esigenze di rappresentanza territoriale. Che non sia stato anche questo elemento uno dei fattori nella caoticità degli interventi di legge: qualcuno che parlava troppo, qualcuno che millantava, qualcuno che si vantava", ha concluso.

Contro Di Maio: "Fui io a chiedere la commissione"
Su Facebook Brunetta risponde anche alle affermazioni di Luigi Di Maio: "Il pappagallo Di Maio ripete a memoria le frasette preparate per lui dalla Casaleggio Associati, ma è evidente che quando parla di banche e di Commissione parlamentare d'inchiesta il giovane vice presidente della Camera non sa quel che dice». "Tre anni fa", rivendica Brunetta, "quando i grillini urlavano e strepitavano senza presentare alcuna proposta al Parlamento, fui io il primo a chiedere l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario italiano». Adesso, con ritardo (senza che il Movimento 5 Stelle battesse ciglio), la Commissione è realtà, e da settimane sta lavorando incessantemente per raccogliere più informazioni possibili entro la fine della legislatura». "Di Maio, prima di dar fiato alle trombe per dire stupidaggini, si faccia raccontare dai suoi colleghi pentastellati, Sibilia e Villarosa su tutti, il tenore delle audizioni della nostra Commissione. Stiamo facendo un grande lavoro - rivendica l'esponente di Forza Italia - serio e rigoroso, e daremo tante risposte a quesiti fino a ieri irrisolti. Chi vuole fare sterili polemiche può continuare a fare il pappagallo irresponsabile, noi abbiamo da fare, per la verità, per gli italiani e per il Paese». "P.s. - conclude Brunetta - Se Di Maio vuole posso fargli un corso accelerato, gratis, di finanza ed economia degli intermediari finanziari. Per il bene suo e del Paese".

Tremonti: commissione ha fatto polemica politica suicida
Interviene nel dibattito ai microfoni di "6 su Radio 1" anche l'ex Ministro dell'Economia Giulio Tremonti: "Manderò un documento, una memoria, in modo che trovino il tempo, fuori dalle polemiche, per capire cosa hanno fatto e cosa non hanno fatto". "Se avesse fatto cose serie sarebbe stata una buona idea quella della Commissione sulle banche - ha aggiunto - in realtà ha fatto ciò che non doveva fare ossia polemica politica suicida, un boomerang verso chi l'ha attivata». Non ha capito le cause della crisi per trovare le soluzioni, anche perché è molto probabile che si ripeta ciò che è accaduto. "I problemi torneranno e anche più gravi" sentenzia Tremonti. "Non è mai stata fatta fallire una banca quando ero ministro - ha ricordato Tremonti - nessuno ha mai perso un soldo, il risparmio dei cittadini è stato tutelato. Dopo è successo che questi hanno importato regole europee che di fatto hanno abrogato l'art.47 della Costituzione, 'la Repubblica tutela in risparmio', e l'hanno fatto senza capire cosa stavano facendo. Sono venuti in Parlamento a dire che era una soluzione ottima e positiva. Io ho votato contro e, apprendisti stregoni, la maggioranza, hanno distrutto un presupposto fondamentale che è la fiducia». "La maggioranza e credo anche la Banca d'Italia è venuta in Parlamento e i documenti erano tutti positivi all'inizio, poi via via si sono accorti che c'erano problemi. Purtroppo se ne sono accorti anche gli italiani" ha concluso.