29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Banche

Consob all'attacco di Banca Etruria: «Ha omesso informazioni fondamentali per gli investitori»

Il vice direttore generale dell'autorità di vigilanza, Giuseppe D'Agostino, è intervenuto davanti alla commissione d'inchiesta sulle banche

Maria Elena Boschi a Porta a Porta
Maria Elena Boschi a Porta a Porta Foto: ANSA/FABIO FRUSTACI ANSA

ROMA – La Consob va all'attacco di Banca Etruria. Il vice direttore generale dell'autorità di vigilanza, Giuseppe D'Agostino, è intervenuto davanti alla commissione d'inchiesta sulle banche e, rivendicando il ruolo positivo svolto dall'Autorithy, ha invece picchiato duro contro Etruria sottolineando che le omissioni nel prospetto informativo sull'aumento di capitale di Banca Etruria delle criticità della banca «non hanno consentito agli investitori, che hanno aderito all'aumento di capitale, di pervenire ad un fondato giudizio sulla situazione patrimoniale e finanziaria, sui risultati economici e sulle prospettive dell'emittente».

L'attacco di Consob a Banca Etruria
Per Consob, Etruria «ha operato e sollecitato il pubblico risparmio attraverso offerte, in assenza di un quadro informativo corretto e completo circa la reale situazione di criticità in cui si trovava» ha puntualizzato D'Agostino, secondo cui «le operazioni per complessivi 320 milioni di euro, sono state effettuate, tacendo le rilevanti criticità e anomalie».Nei fatti le operazioni di aumento di capitale giustificate come riallineamento alla regolamentazione patrimoniale in realtà erano propedeutiche alla sopravvivenza della banca.

Le omissioni sulle criticità dell'istituto
Ma secondo D'Agostino il comportamento omissivo di Banca Etruria nei confronti di investitori e risparmiatori «è stato reiterato anche nel dicembre 2013, in occasione della diffusione al mercato delle criticità evidenziate dalla Banca d'Italia, a seguito dell'ispezione conclusa nel 2013 e rappresentate a Banca Etruria con la lettera del 3 dicembre 2013». Sia nel comunicato stampa, diramato al mercato su specifica richiesta della Consob (che aveva ricevuto da Via Nazionale la sintesi dei rilievi, Ndr), che nel supplemento al prospetto informativo di emissione dei prestiti subordinati, la Banca «ha omesso di informare il mercato che, in base alle valutazioni della Banca d'Italia, a metà del 2013 si trovava in una situazione di strutturale carenza patrimoniale, insufficiente redditività e bassa qualità del portafoglio crediti».

L'aumento di capitale da 110 milioni
Situazione che era nata quanto meno già dal 2010 e che si era via via aggravata nel tempo, per effetto dell'inerzia nel rispondere alle sollecitazioni della Banca d'Italia, nell'attuare tutta una serie di interventi correttivi sugli assetti organizzativi e procedurali, non ultimo quello «di fondersi con un soggetto di maggiori dimensioni», ha sottolineato D'Agostino. L'aumento di capitale rivolto al pubblico di 110 milioni era già stato collocato al pubblico e concluso. Il vice dg dell'Authority ha inoltre dichiarato che solo dopo la risoluzione di Banca Etruria, dunque nel 2016, «Consob ha saputo dell'esistenza di documenti», relativi alle criticità gestionali e patrimoniali sollevate da Bankitalia nel luglio 2012 e frutto delle ispezioni della vigilanza, «che avrebbero dovuto essere portate e valorizzate nell'ambito delle riunioni del Cda della banca e fornite al mercato. Documenti che ci ha fornito il management della Nuova Banca Etruria».