26 aprile 2024
Aggiornato 00:30
La regina dei grandi Suv

Le ambizioni cinesi su Jeep

L'interesse di Great Wall dovrebbe fare i conti con Trump dato che i rapporti tra Pechino e l'inquilino della Casa Bianca sono ai minimi storici a causa del dossier Corea del Nord. Il Financial Time commenta che se Marchionne e gli azionisti vogliono estrarre valore devono guardare da un'altra parte.

Il Presidente americano Donald Trump con Sergio Marchionne
Il Presidente americano Donald Trump con Sergio Marchionne Foto: ANSA

MILANO - Riflettori cinesi su Fca. A distanza di una settimana si rinnova l'interesse per il gruppo automobilistico. La scorsa settimana indiscrezioni di stampa indicavano un'offerta di un gruppo cinese per Fca che ha però bocciato la proposta. Oggi è la Great Wall Motor ad annunciare l'interesse. Il presidente del primo gruppo auto privato cinese Wang Fengying ha confermato ad Automotive News l'interesse ad acquisire la Jeep. Poco dopo un portavoce di Great Wall ha rilanciato parlando di interesse ad acquisire l'intero gruppo Fca.
Great Wall Motor è il settimo produttore in Cina con poco più di un milione di veicoli e un fatturato che è un decimo di quello di Fca. Ma per le aziende cinesi reperire capitali è l'ultimo dei problemi. Fca ha detto di non essere stata approcciata da Great Wall Motors. Difficile, tuttavia, ipotizzare che il presidente americano Donald Trump guardi da semplice spettatore un'eventuale operazione che coinvolge una delle icone degli Stati Uniti. Inoltre i rapporti tra Pechino e l'inquilino della Casa Bianca sono ai minimi storici a causa del dossier Corea del Nord. Il Financial Time nell'edizione online di oggi commenta che se Marchionne e gli azionisti vogliono estrarre valore devono guardare da un'altra parte.

LOGICA COMMERCIALE E INDUSTRIALE - L'interesse cinese per Jeep tuttavia ha una logica industriale e commerciale. Great Wall è il numero uno cinese nel segmento dei Suv (con una quota di mercato sul totale del 3,8%) e Pechino sponsorizza le acquisizioni all'estero. Per il gruppo guidato dal magnate Wang Fengying l'espansione all'estero è fondamentale alla luce della frenata del mercato interno anche per effetto dell'incentivo per gli acquisti di auto con motori di piccola cilindrata (fino a 1.600 cc).
Di contro Jeep è uno dei brand forti dei Suv, il segmento che continua a trainare la crescita globale del mercato auto. Nei primi cinque mesi del 2017 le vendite di Suv rappresentano il 36,7% del totale mondiale. E la Jeep è la regina tra i grandi Suv, quelli che generano i maggiori margini. L'anno scorso il modello Grand Cherokee ha venduto oltre 284mila pezzi, con un incremento del 3,7%. Tra i diretti concorrenti la Bmw X5 si è fermata a 168mila (-2,6%), tallonata dalla Lexus RX a 158mila. Più distaccate la serie Ml Mercedes, la Cayenne della Porsche.

JEEP, REGINA DEI GRANDI SUV - Jeep registra una costante crescita di volumi, l'anno scorso ha superato 1,4 milioni e per il 218 punta a raggiungere quota 2 milioni. Il piano al 2018 di Fca prevede un profondo cambiamento nel profilo produttivo americano, abbandonando le compatte Dodge Dart e Chrysler 200 e puntando su Jeep e Ram ampliando la gamma produttiva con l'ingresso nei pick-up per Jeep e con il lancio di un nuovo modello per il settore lusso per competere con Range Rover. Al termine della trasformazione la parte americana di Fca produrrà Suv, minivan e pick-up.
Secondo quanto ha scritto oggi Automotive News la Jeep è certamente interessante e non solo per i cinesi. Potrebbe far gola all'indiana Mahindra che non è riuscita a entrare nel mercato Usa con un proprio pick-up. Ma anche alla GM e ai tedeschi di Volkswagen, due gruppi che Sergio Marchionne ha corteggiato l'anno scorso per una fusione.
Lo spin-off di Jeep sul modello di quanto fatto con la Ferrari è una opzione, ipotizzata dallo stesso Marchionne così come per il polo del lusso Maserati-Alfa Romeo. Sempre Automotive News scrive che gli analisti di Morgan Stanley stimano il valore di Jeep a 33,5 miliardi di dollari rispetto ai 32 miliardi dell'intera Fca.