19 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Automotive

FCA, i cinesi di Great Wall fiutano l'affare e il titolo vola

Fca nuovamente sotto i riflettori a Piazza Affari e, esattamente come una settimana fa, è la Cina ad accendere la speculazione, nonostante la smentita già giunta dal gruppo guidato da Sergio Marchionne

MILANO - Fca nuovamente sotto i riflettori a Piazza Affari e, esattamente come una settimana fa, è la Cina ad accendere la speculazione, nonostante la smentita già giunta dal gruppo guidato da Sergio Marchionne. Andiamo con ordine. Questa mattina il sito specializzato Automotive News ha scritto che il gruppo automobilistico cinese Great Wall Motor sarebbe intenzionato ad acquisire il marchio Jeep e cita direttamente una email della presidente di Great Wall, Wang Fengying, secondo cui l'azienda è in contatto con Fca per iniziare le trattative. Xu Hui, portavoce di Great Wall, ha spiegato che il produttore cinese ha indirettamente espresso interesse per la Jeep ma non ha ancora avanzato un'offerta formale nè si è incontrato con il board di Fca. «Siamo profondamente interessati al marchio Jeep e vi abbiamo posto grande attenzione per molto tempo», ha detto ad Automotive News, «il nostro obiettivo strategico è di diventare il maggiore produttore mondiale di Suv. Acquisire Jeep, un marchio globale di Suv, ci consentirebbe di raggiungere prima e meglio il nostro obiettivo».

INTERESSE PER FCA - Più tardi un portavoce di Great Wall ha tuttavia parlato non solo di Jeep ma più genericamente di un interesse per Fca. «Il gruppo è interessato ad acquisire in tutto o in parte Fca», ha detto all'Afp, precisando comunque come non sia stata ancora avanzata un'offerta formale. «Si tratta di un desiderio espresso dal management del gruppo» ma «per ora, rimane un'intenzione».

NESSUN CONTATTO - A metà mattina Fca smentisce la notizia di presunti contatti, spiegando in un comunicato di non essere stata «approcciata da Great Wall Motors riguardo al brand Jeep o ad altre questioni relative al suo business». Il titolo Fca resta comunque in gran spolvero e a metà seduta viaggia in decisa controtendenza rispetto all'andamento debole del listino, mettendo a segno un rialzo di oltre il 3% con un massimo toccato a 11,22 euro.