25 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Rapporto Censis-Unipol

«La Sanità pagata di tasca propria dagli italiani, 958 euro a famiglia»

La spesa sale a 1.418 euro se un componente è andato dal dentista

ROMA - Servizi sanitari pagati sempre più di tasca propria, bisogni di assistenza affrontati con equilibrismi familiari: è questo il quadro che emerge dai risultati del primo anno di lavoro del progetto «Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali» realizzato da Censis e Unipol.

Il ricorso a prestazioni sanitarie totalmente private è oggi molto diffuso. Nell'ultimo anno solo il 19,4% delle famiglie ne ha potuto fare a meno. Invece più del 70% ha acquistato medicinali a prezzo pieno in farmacia; più del 40% ha fatto ricorso a sedute odontoiatriche; quasi il 35% a visite mediche specialistiche; e più del 18% a prestazioni diagnostiche. Tutto ciò è costato in media 958 euro a famiglia, la spesa privata complessiva, sottolinea il report, sale fino a 1.418 euro in media per le famiglie in cui un componente ha avuto bisogno del dentista.

Secondo la stima del Censis, le persone con disabilità rappresentano il 6,7% della popolazione totale: circa 4,1 milioni di persone. Ma con il progressivo invecchiamento demografico arriveranno a 4,8 milioni nel 2020 ( il 7,9% della popolazione) e saranno 6,7 milioni nel 2040 (il 10,7%).

Già oggi nel 30,8% dei nuclei familiari si riscontra un bisogno assistenziale. Nella maggior parte si tratta della necessità di accudire figli, ma per il 6,9% dipende dalla disabilità non autosufficienza di un componente della famiglia. Le risposte a questi bisogni provengono soprattutto dall'interno della famiglia. Quando ci sono bambini, le madri riducono spesso il lavoro fuori casa: nel 40% dei casi, quando il figlio, con meno di 6 anni, nel 21,9% dei casi quando il figlio è più grande. Ma il 7,1% delle madri con bambini piccoli e il 5% di quelle con figli grandi sono costrette a lasciare del tutto il la lavoro. I bisogni più complessi, legati alla disabilità e alla non autosufficienza, vengono anch'essi affrontati soprattutto da mogli e madri (36,9%). Nel 6,8% dei casi i figli ritardano per questo motivo l'uscita da casa, ma è frequentissimo il ricorso all'aiuto a pagamento delle badanti (30,1%). Complessivamente è il 14,9% delle famiglie ad esprimere il bisogno di servizi di assistenza pubblici (dall'asilo nido all'assistenza domiciliare), ma solo il 5,8% ha trovato risposte adeguate nel sistema pubblico.