23 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Economia

«Nel Biellese il turismo è maturo per una svolta»

Stefano Mosca, direttore di Atl, commenta i dati sulla stagione montana della Regione Piemonte. Anche il nostro territorio è pronto per crescere ma servono investitori, più servizi e nuove attività d svago

BIELLA – Se secondo Regione Piemonte la montagna è la protagonista della stagione estiva, secondo Atl, i tempi sono maturi per un salto di qualità del turismo biellese. Al di là dei numeri, che danno i passaggi dagli uffici turistici in crescita del 5% a livello locale, a fare la differenza è quello che viene chiamato sentiment, ovvero un’impressione, in questo caso positiva, condivisa dagli addetti al settore, mutuata soprattutto dalle presenze straniere sulle pendici locali, e non solo lì.

STAGIONE POSITIVA - «Per i dati definitivi, soprattutto sui pernottamenti, dovremo aspettare ancora un poco – premette Stefano Mosca, direttore di Atl – tuttavia i numeri in nostro possesso sono incoraggianti. I passaggi dai nostri uffici di Biella sono di certo aumentati, specie per quanto concerne gli stranieri e, sentendo gli operatori della zona montana, possiamo confermare fin d’ora che i riscontri per l’estate 2017 sono positivi». Dalla città ai rifugi, fino alla zona sud del lago di Viverone, il Biellese sta attraversando un buon momento, complici il tempo clemente, l’interesse crescente per vacanze sostenibili e improntate sull’outdoor, e le ottime performance registrate dall’intera regione.

TREKKING E OUTDOOR - «Proprio sul fronte montagna – spiega Mosca – c’è molto interesse per la GTA (grande traversata alpina), che permette agli appassionati di trekking di passare dalla Valsesia al Biellese al Canavese, abbiamo casi di turisti stranieri, specie tedeschi, che hanno scelto questa formula». Ma il trekking non si ferma alle zone montane, viste le distanze assolutamente abbordabili, il Biellese può farsi forte di panorami diversi a poche decine di chilometri di distanza, a partire dalla Serra, con il lago di Viverone e le numerose passeggiate circostanti, oppure passando da altri classici di zona come la Baraggia.

CRESCITA ANCORA LENTA - Un ventaglio di opportunità ormai pronte per dare il meglio, un meglio raggiungibile, però, solo con qualche spinta in più: «Se osserviamo i dati diramati dalla Regione vedremo che ci sono zone in cui la crescita è stata molto più evidente, come il Torinese (+10%) e le valli cuneesi. La differenza fondamentale non sta  tanto nelle località, quanto nell’offerta – commenta Mosca – abbiamo meno strutture di accoglienza, meno servizi e meno attività di intrattenimento. In Piemonte il turismo sta crescendo, sarebbe un momento da sfruttare appieno».

INVESTIMENTI E SERVIZI - Ma come e con quali impegni? «Credo che dovremo sviluppare di più il nostro potenziale, lo dico da direttore di Atl, un ente che si impegna quotidianamente per fare rete e creare nuove opportunità – prosegue Mosca -. Oltre ad aumentare i posti letto potremmo cercare di introdurre anche qui il concetto di accoglienza e benessere, seguendo l’esempio di molte località che puntato sulle SPA. Abbiamo già l’ottimo precedente della SPA Nuxe aperta da Relais Santo Stefano, si potrebbe pensare ad attività simili anche in zone montane, mi viene in mente il Tracciolino, tanto per dare uno spunto. E poi incrementare i servizi e le attività di svago, sulla scorta dei nostri due parchi avventura, che già funzionano bene. Ovvio, per questo servono investitori pronti a scommettere su di noi e, mi permetto di dire, serve una mentalità rinnovata, che faccia cadere qualche barriera culturale di troppo».

CAMBI DI PROSPETTIVA - Basta, quindi, pensare che le valli e il lago siano due mondi distanti e inavvicinabili, quando al massimo chiedono un’ora di viaggio. Basta credere che il Biellese non abbia chance, quando invece la natura e il paesaggio sono dalla nostra parte: «Certo una mano bisogna dargliela – chiosa il direttore – impegnandosi sempre per il rispetto del patrimonio ambientale, la manutenzione dei sentieri e la promozione congiunta delle bellezze locali».